EXCALIBUR 156 - giugno 2023
in questo numero

Cormac McCarthy, un altro vecchio che se ne va

Scompare uno degli ultimi fini cantori della controversa civiltà americana

di Angelo Marongiu
<b>Cormac McCarthy</b> (1933-2023)
Cormac McCarthy (1933-2023)
Se ne è andato un altro vecchio; l'autore di "Non è un paese per vecchi", a quasi novant'anni di età, ha deciso di lasciare questo paese.
Il grande cattivo della letteratura americana era uno scrittore fuori dagli schemi e soprattutto lontano dalle luci della ribalta: nelle sue opere ha tratteggiato un mondo apparentemente algido, con uno stile scabro e unico, con personaggi ruvidi e teneri come il paesaggio di un'America arida e selvaggia.
Da anni si era rifugiato a Santa Fe e frequentava il Santa Fe Institute, un istituto di ricerca scientifica multidisciplinare che si occupa di sistemi complessi adattativi, i cui membri, McCarthy unico scrittore, si muovovo tra le varie branche del sapere.
Le ultime opere di McCarthy, "Il passeggero" e "Stella Maris", pubblicate 16 anni dopo il suo precedente libro, spaziano infatti nei dialoghi particolari che McCarthy cuce sui suoi personaggi, dall'assassinio di Kennedy alla meccanica quantistica, dall'influenza della bomba atomica sulla letteratura alla filosofia di Kant.
Dei grandi vecchi che Harold Bloom, il più grande critico letterario dell'occidente, aveva definito come paradigmi della nuova letteratura americana - Roth, McCarty, DeLillo - ormai è rimasto solo quest'ultimo. Sempre tutti e tre in odore di Nobel, nessuno lo ha vinto. Resta DeLillo, ma, considerando il livello al quale l'ambito premio è caduto, è preferibile non glielo assegnino mai, visti i mediocri personaggi che l'hanno avuto.
Bloom ha definito McCarthy l'erede degli inarrivabili Melville e Faulkner e "Meridiano di sangue" uno dei grandi romanzi epici americani.
Le ultime due opere di McCarthy - una dilogia che collega le vicende di due fratelli, Bobby e Alicia - sono opere completamente diverse dalle precedenti: abbandona i cowboy con le loro immancabili pistole (metafora di un'America scomparsa) rendendo centrale nelle due vicende una prospettiva scientifica nella quale i suoi interessi possono essere pienamente espressi: e quindi fisica e biologia, Kant e Wittgenstein, Joyce e Bach, in un continuo rimando tra realtà e rappresentazione.
Resta costante la sua perenne ricerca senza speranza dell'uomo, smarrito senza la luce di un Dio o di una morale, ma comunque sempre determinato ad affrontare la realtà e il male. Non importa se da vincitore o da sconfitto.
Ci sono due opere significative di McCarthy, tra le numerose che ha pubblicato: l'apocalittico "La strada" (Excalibur n. 61 del settembre 2010) e, una volta introvabile, "Sunset Limited"; quest'ultima è un brevissimo testo teatrale del 2017 nel quale due uomini, un "bianco" e un "nero", seduti ai lati di un tavolo con una Bibbia in mezzo, parlano dell'umana sofferenza, dell'esistenza di Dio e del suicidio.
Impareggiabili.
Da "Il passeggero".
«Tu vuoi sapere quando è stata l'ultima volta che ho visto qualcuno.
Io potrei chiederti quando è stata l'ultima volta che non hai visto nessuno. Quando è stata l'ultima volta che te ne sei rimasto per conto tuo. A guardare venir buio. A guardare venire il giorno. A pensare alla tua vita. A dov'eri stato e a dove stavi andando. O se c'era una ragione per tutto questo.
C'è?
Mi sa che se ci fosse una ragione sarebbe solo un'altra cosa di cui preoccuparsi
».
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