Excalibur rosso

I nuovi Patti Lateranensi della Meloni

Papa Bergoglio da icona della sinistra a sostenitore convinto del progetto politico del presidente del consiglio

di Angelo Abis
l'incontro tra <b>Papa Francesco</b> e <b>Giorgia Meloni</b>
L'incontro tra Papa Francesco e Giorgia Meloni
«Diavolo di una donna!» verrebbe da dire, se non fosse che per le tante vignette celebranti l'incontro, per lo più intitolate "Il diavolo e l'acqua santa", la parte del diavolo fosse assegnata a Bergoglio, mentre la Meloni rappresentava l'acqua santa.
Ma, satira a parte, è fuor di dubbio che sia il Papa che la premier, partecipando in quel 12 di maggio al forum della natalità, abbiano voluto rimarcare la svolta del Vaticano nei confronti del centrodestra, rapporto in passato non certo idilliaco. Basta ricordare la ferma condanna della politica governativa sull'immigrazione clandestina e la scarsa considerazione da parte del popolo di centrodestra per la figura di Bergoglio, a fronte della grande stima nei confronti di Benedetto XVI. Sbaglia però chi considera l'incontro dei due come un fatto occasionale o estemporaneo.
È evidente che l'avvenimento non è altro che il risultato finale di una trattativa che probabilmente ha avuto inizio con l'insediamento dell'inedito e non previsto governo di destra della Meloni. Ciò comportava la riconsiderazione della politica vaticana.
D'altro canto la Meloni è politicamente troppo avveduta per ignorare i vantaggi che la sua politica può trarre da un appoggio del Vaticano.
Muovendo alcuni personaggi del suo entourage che in Vaticano contano molto, è iniziato un lavorio su Bergoglio per convincerlo che la politica del governo, al di là delle apparenze, era in piena sintonia con le istanze più profonde della Chiesa. Da lì sono poi iniziati gli incontri "ufficiali" e non tra i due, nei quali la Meloni non solo ha convinto il Papa della bontà delle sue idee, ma ha suscitato in lui anche una profonda simpatia umana. Da qui le prime virate politiche.
Di fronte alle vittime del tragico naufragio di Cutro del 26 febbraio scorso, per la prima volta il Papa si scaglia contro i trafficanti di morte e deplora il fatto che l'Italia sia lasciata sola nella lotta all'immigrazione clandestina.
Il 15 marzo, per il decennale dell'insediamento del Papa, viene invitata a parlare nella sede di "Civiltà Cattolica", dove rivendica la "cattolicità" delle sue politiche, segnatamente quella a favore delle popolazioni africane, col "Piano Mattei".
Per tornare all'avvenimento del 12 maggio, non v'è dubbio che la Meloni abbia riportato un successo straordinario sia sul piano mediatico che su quello politico. Sul piano mediatico, vestendosi di bianco come il Papa e trattando a tu per tu con lui, ha suscitato interesse e simpatie enormi. Sul piano politico, con la lotta al crollo delle nascite, Meloni rilancia, in questo sostenuta dalla Chiesa, una serie di temi collaterali: lotta all'aborto e all'utero in affitto, difesa della famiglia tradizionale, no ai cosiddetti diritti lgbt.
Privando così la sinistra non solo di un punto di riferimento ideale quale era sino a poco tempo fa Bergoglio, ma isolandola completamente nel vasto bosco e sottobosco dell'area cattolica.
L'Emilia Romagna è quel pezzo di terra voluto da Dio per permettere agli uomini di costruire la Ferrari.
Gli Emiliani Romagnoli sono così. Devono fare una macchina? Loro fanno una Ferrari, una Maserati e una Lamborghini.
Devono fare una moto? Loro costruiscono una Ducati.
Devono fare un formaggio? Loro si inventano il Parmigiano Reggiano.
Devono fare due spaghetti? Mettono in piedi la Barilla.
Sono come i Giapponesi, non si fermano, non si stancano e se devono fare una cosa, a loro piace farla bene e bella e utile a tutti.
Ci saranno pietre da raccogliere dopo un terremoto? Loro alla fine faranno cattedrali.

(Testo riportato su un social network)