EXCALIBUR 154 - maggio 2023
in questo numero

Addio Peppino

Il 2 maggio scorso ci ha lasciati l'amico indimenticabile Giuseppe Articolo

della Redazione
<b>Giuseppe Articolo</b> nel corso di una manifestazione
Giuseppe Articolo nel corso di una manifestazione
Il 2 maggio scorso, dopo aver patito per due mesi un male incurabile con grande discrezione e serenità, il nostro caro Peppino ha abbandonato questa vita prematuramente.
Tra i fondatori e i promotori dell'associazione "Vico San Lucifero", per 25 anni è stato al nostro fianco con grande umiltà, come semplice iscritto, ma sempre presente e partecipe a tutte le iniziative dell'associazione.
Con lo stesso spirito aveva sempre sostenuto Excalibur, pur non avendo mai scritto, perché, come diceva con molta modestia, non si riteneva all'altezza del compito. Excalibur vuole qui ricordarlo con la testimonianza di alcuni suoi cari amici.

Angelo Abis.
Ti stringe il cuore quando, sapendo che per l'età e i malanni che hai sei in lista d'attesa per l'oltre tomba, all'improvviso ti viene a mancare un amico fraterno di vecchia data quale fu Peppino Articolo, di 7 anni più giovane di me.
Seppi della malattia qualche giorno prima che morisse, volevo andare a trovarlo, ma mi fu sconsigliato. Ha affrontato la malattia e la morte con grande lucidità e con grande serenità, da par suo. Una serenità che lo ha accompagnato per tutta la vita e senz'altro in punto di morte avrà fatto sua la bella frase di San Paolo: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede».
Perché Peppino della buona battaglia aveva fatto il suo canone di vita.
Nella politica, nella professione, nel suo impegno civile, nella battaglia per le idee nelle quali fortemente credeva, ma senza faziosità o iattanza, non si era mai risparmiato, né tanto meno aveva mai fatto passi indietro per comodità o quieto vivere.
Sempre tranquillo e calmo. Ma era la calma dei forti, di chi sa controllare gli eventi, anche quelli più avversi, senza mai farsi travolgere dagli stessi.
Ci eravamo conosciuti nel lontano 1966, l'anno in cui un gruppo di ragazzi, a cui stava troppo stretto il grigiore e l'inattività di quello che allora era il nostro partito di riferimento, decisero di mettersi in proprio aprendo quella che poi divenne la famosa sede di Vico San Lucifero.
Da lì ci buttammo, anima e corpo, nelle grandi battaglie della contestazione studentesca del '68, nella durissima contrapposizione all'antifascismo imperante, senza per questo mai smettere di discutere e di ragionare sulle grandi idee del passato e su quanto occorresse culturalmente per attrezzarsi per il presente e il futuro.
Da qui anche l'esigenza di dotarsi di un organo di stampa. Lo realizzammo utilizzando un enorme ciclostile che ci era stato regalato da un ex di Salò, l'impresario Curzio Tomba. Sorse così "Gioventù Nazionale", palestra per le nostre prime avventure culturali, fratello maggiore del nostro "Excalibur", di cui, proprio a sancire la continuità col primo foglio, c'è il fatto che il direttore responsabile del primo e del secondo è il nostro caro Efisio Agus.
Peppino crebbe e si formò in quel gruppo, con la sua proverbiale calma che quasi stonava col perenne stato di agitazione e di eccitazione che ci caratterizzava. Eppure lui era sempre presente, in prima fila, senza mai chiedere, ma dando tutto sé stesso.
Divenne presto presidente del Fuan e con le sue doti e il suo prestigio divenne un saldo punto di riferimento e di guida per le nuove generazioni che si affacciavano nella scena politica cittadina e non solo.
E qui fermo i miei ricordi. A presto Peppino! Con la speranza di poter avere nell'ora decisiva il tuo stesso coraggio e la tua serenità.

Fabio Meloni.
Solo il mostro che recentemente aveva aggredito il suo corpo poteva impedirgli di partecipare ai due eventi di fine aprile a Cagliari, che da anni caratterizzano la Comunità Ideale della quale ha fatto parte fieramente per oltre 55 anni: la messa del 28 aprile e il ricordo di Sergio Ramelli.
Peppino (mi avrà rimproverato, inutilmente, decine di volte: «mi chiamo Guseppe!») è stato il primo "adulto" (ma lui aveva appena 29 anni) che ho conosciuto agli esordi della mia militanza e da allora, per 45 anni, non ci siamo più persi di vista, condividendo tante battaglie e tante iniziative.
Per noi giovani militanti è stato un esempio di sincera e disinteressata coerenza, fedele agli Ideali che ha sempre difeso e sostenuto al fianco di diverse generazioni della Destra sarda e nazionale, senza mai raccogliere quello che avrebbe meritato.

Maurizio Gasparri.
Ho appreso con dolore della scomparsa di Peppino Articolo.
Con lui abbiamo condiviso intensi anni di militanza nel Fuan e nell'Msi. Fu promotore della corrente Destra Protagonista in Sardegna e fece parte a lungo degli organi centrali della destra politica.
Sempre riflessivo. Non rinunciava mai al suo punto di vista. Fieramente Sardo. Legato all'indimenticabile Luciano Laffranco e a tanti di noi.
Ricordo anche molti aspetti personali. Quando ci furono i Mondiali di calcio del '90, che io seguivo come giornalista, mi ospitò a casa in occasione di una partita Inghilterra-Olanda, che si annunciava strepitosa e che invece finì zero a zero. Mi ha prestato la sua macchina, mi ha aperto la sua casa, mi ha offerto il suo sostegno della sua militanza.
Peppino è stato davvero un amico e la notizia della sua scomparsa mi riempie di dolore e voglio partecipare al ricordo di quanti lo hanno conosciuto, nella comunità della militanza sarda, comunicando a tutti voi che, a livello nazionale, Peppino Articolo è stato un protagonista e un uomo sempre disponibile, generoso e partecipe della nostra lunga storia.
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