Lettere e opinioni
Lo spazio dei lettori
della Redazione
Olimpiadi in Sardegna: un progetto originale!
Riceviamo una lettera dall'amico Alessandro Carta di Quartu Sant'Elena, ventottenne militante in A.N..
Dopo una lunga premessa, nella quale esalta i Valori di coerenza e dignità nei quali crede, con parole di speranza nell'avvenire della nostra società, e in particolare della Sardegna, Alessandro Carta ci porta a conoscenza di un suo progetto alquanto originale: portare le Olimpiadi in Sardegna. Secondo Carta la Regione Sardegna deve concorrere alla candidatura olimpica e propone persino un "logo" per queste olimpiadi. Carta si appella ai politici sardi, e a quelli di A.N. in particolare, affinché venga realizzato questo progetto che, secondo lui, porterà del benessere alla Regione Sarda.
Ringraziamo Carta per l'apprezzamento nei confronti del nostro notiziario, scusandoci con lui per aver ridotto notevolmente, per ragioni di spazio, la sua lunga missiva.
Appello ai lettori - il caso Pedro Varela.
Le vicende riguardanti il Signor Pedro Varela sono apparse sul "Borghese" di qualche mese fa, ma sono ben note ai camerati che conoscono le edizioni "Europa" di Barcellona e l'attività del gruppo "Cedade" degli anni '70 e successivi.
Il nostro amico Pedro Varela possiede una attività editoriale e una libreria in Barcellona; l'amico Varela è specializzato nella pubblicazione e diffusione di opere sulla storia contemporanea, in particolare sulla Seconda Guerra Mondiale e sulle vicende a essa collegate, come il cosiddetto "Olocausto" et similia.
La storiografia revisionista è, oramai, una realtà ben consolidata in moltissimi paesi, dagli U.S.A. al Canada, alla Francia, Germania, Italia, Austria, Svizzera, Spagna. Gli storici "revisionisti" della Seconda Guerra Mondiale basano le loro tesi su rigorose ricerche d'archivio e sulla serrata "critica dei testi e delle fonti" che lascia ben pochi spazi al dubbio.
È chiaro che le conclusioni di questi storici, prima o poi, condurranno alla revisione e alla riscrittura della "storia" che conosciamo; per il momento la diffusione delle opere di questi storici è ridotta e avviene a opera di coraggiosi uomini liberi come Pedro Varela.
La libreria di Varela, che è situata nel Carrer Seneca, 12 di Barcellona (vicino alla Gran Diagonal e alla Rambla de Catalunya), è stata più volte oggetto di vili attentati e devastazioni a opera di ignoti con il beneplacito delle forze dell'ordine (ricordate i nostri anni '70!).
Pedro Varela, inoltre, è stato condannato a cinque anni di reclusione per aver "diffuso opere che negano l'olocausto".
È la prima volta, dal Medio Evo, che si condanna un uomo per delitti (!?) d'opinione nel silenzio generale, compresa quella "Amnesty International" (che è a conoscenza del caso) che si preoccupa del povero Ocalan.
Intendo organizzare una manifestazione a Cagliari per il "caso Varela": Vi prego di attivarvi in massa, coinvolgendo tutti i vostri e nostri amici.
Vi ringrazio.
Giorgio Usai