Una scelta difficile
della Redazione
Questo è il quattordicesimo numero di Excalibur e quello che era nato come un semplice notiziario, si sta trasformando in uno strumento a volte aggregante, a volte disarmonicamente pungente, ma comunque sempre veicolo di idee, emozioni, sentimenti di tanti uomini che si sentono "di Destra" ma non sempre si identificano in Alleanza Nazionale.
Giornalino che, sin dai suoi primi numeri, non voleva essere e non è pro o contro Alleanza Nazionale, ma vuole essere, forse con un pizzico di presunzione, fucina culturale di idee e contenuti.
Con questo obiettivo abbiamo sempre accettato e spesso stimolato articoli sui vari argomenti, senza mai censurare il pensiero di nessuno, ma chiedendo sempre all'autore che se ne assumesse la responsabilità firmandolo.
Da queste considerazioni è nato il titolo di questa chiacchierata con i nostri lettori: "una scelta difficile".
La scelta, cioè, di non pubblicare un testo, pervenutoci a mezzo fax, dal titolo: "La base di Alleanza Nazionale vuole contare", documento trasmesso anche alla stampa e alle tv locali e genericamente firmato "Presidenti di Circolo, iscritti, elettori, simpatizzanti di Alleanza Nazionale".
Scelta difficile, la nostra, perché la non pubblicazione può apparire come una censura, ma non possiamo e non vogliamo essere "strumento" di chiunque, a torto o a ragione, ritenga di portare avanti posizioni critiche nei confronti di chicchessia senza assumersi la responsabilità di attestare la paternità con la propria firma.
Chiarito ciò, e convinti che comunque il documento è il sintomo di un malessere che palesemente si avverte all'interno di Alleanza Nazionale, vorremo farci promotori, su queste pagine di Excalibur, di un dibattito sulle idee, sulle scelte politiche, sulle battaglie mancate, sugli insuccessi elettorali del partito, ma anche sui successi ottenuti, sulle cose fatte, sulle battaglie vinte.
Dibattito sempre e comunque sui contenuti politici e sulle scelte programmatiche e mai sulle persone.
Invitiamo pertanto chiunque voglia esercitare il suo diritto di parola o il suo diritto di polemica a inviarci i suoi scritti, che ogni qualvolta saranno firmati e non degenereranno nella calunnia verranno da noi pubblicati.