Verso il congresso
"Inutili" considerazioni intorno a un congresso prossimo venturo
di Corrado Meloni
È ormai scontato che i primi di novembre, salvo colpi di scena, Gian Mario Selis ottenga dal Consiglio regionale il via libera per la sua Giunta. Sfumerà così il tentativo di Alleanza Nazionale di dar vita, dopo il fallimento della candidatura Floris, a un "governo delle regole".
Anche in ragione della mancata possibilità di utilizzare gli "ammortizzatori politici" offerti dal governo dell'Isola (assessorati e presidenze varie), sembra di capire che difficilmente il prossimo congresso provinciale cagliaritano di A.N. potrà essere la fotocopia di quello di tre anni fa: allora, l'On. Usai venne eletto presidente provinciale con una maggioranza bulgara, col solo dissenso della componente giovanile del partito e di qualche singolo delegato. Peraltro, i congressi della Federazione cagliaritana riservano sempre simpatiche sorprese. Quindi... meglio non fare previsioni.
A ogni modo, da quell'"inciucio" inglorioso è passata molta acqua sotto i ponti e, soprattutto, alcune tornate elettorali che hanno sconvolto gli assetti di potere interni e modificato i rapporti di forza che dal '94 caratterizzano Alleanza Nazionale nel "Capo di Sotto". Le comunali del capoluogo svoltesi lo scorso anno e le regionali di cinque mesi fa hanno segnato un'inversione di tendenza rispetto ai successi precedenti di A.N. in Provincia di Cagliari. In tali occasioni, il partito non ha semplicemente perduto voti e qualche seggio - il che vuol dire, quanto meno, che il messaggio politico proposto ai cittadini è stato inefficace - ma ha visto i dirigenti di Via Cugia perdere verticalmente i propri consensi o, addirittura, il proprio mandato.
In un partito serio una situazione come quella appena descritta avrebbe portato, in primo luogo, a una serena e responsabile presa d'atto da parte dei suoi vertici e, dunque, alle dimissioni degli stessi per favorire il dibattito interno e per trovare un opportuno ricambio di uomini e, in special modo, di idee. In secondo luogo, la base avrebbe spontaneamente avviato una discussione accesa, ma alla luce del sole. Da noi tutto ciò non è successo: infatti, i locali dirigenti di A.N. alle riflessioni e alle azioni politiche sembrano preferire passerelle e spuntini. Ma tant'è.
Tutto sommato, non sarebbe azzardato ipotizzare che i mesi che ci separano dall'anzidetto congresso verranno spesi inutilmente parlando di tutto: dalle "fondamentali" candidature per le future elezioni provinciali alle "strategiche" cariche da assegnare nella giunta provinciale prossima ventura. Pazienza se non ci si confronterà sui Valori, sulle Idee e i Progetti della destra per il nuovo millennio: d'altronde, per chi vuole approfondire c'è già il "Secolo d'Italia" che di politica regionale se ne intende...
«Qui si lavora e non si fa politica» era un motto di altri tempi; oggi alcuni - diventati "democratici" e anche un po' "cristiani" - lo hanno sostituito col più prosaico «aggiungi un posto a tavola». Altro che buon appetito: che vi vada di traverso!