EXCALIBUR 13 - ottobre 1999
in questo numero

Lettere e opinioni

Lo spazio dei lettori

della Redazione
Un articolo "sconclusionato".
Toto Sirigu nel suo articolo intitolato "Integrazione e conflitto" tratta obiettivamente una realtà tangibile sia nel nostro paese sia in altri paesi "ricchi", ma secondo me non è per niente propositivo in quanto a soluzioni. A questo punto, però, conoscendo bene Toto, mi viene un dubbio: o è stato sintetico solo per un problema di spazio sulla rivista e quindi, cercando di essere breve, ha escluso le conclusioni, oppure, da quel gran stimolatore che è per come lo conosco, ha voluto solo proporre il problema a tutti i lettori di Excalibur per poi avere un dibattito aperto su più fronti.

Sandro Atzori


Accontentato: vedi l'articolo sull'immigrazione...
Quando la politica diventa cialtroneria.
È costume della sinistra demolire l'avversario non sul piano delle idee, ma su quello personale, e noi non vorremmo fare altrettanto; è però difficile esprimere un giudizio sulle "idee" di Niki Grauso, in quanto è evidente, dalle cronache delle sue interviste, che idee e pensieri politici non siano il suo punto di forza, anche se bisogna riconoscergli, se non un quoziente di intelligenza elevato, almeno una portentosa memoria e una certosina pazienza, infatti deve aver letto le trecento pagine del programma di Mauro Pili con così tanta attenzione da individuare fra esse le sei pagine copiate da un programma elettorale della Regione Lombardia di quattro anni prima. È una abilità non comune a molti, e presuppone che l'On. Grauso ricordasse con precisione tutti i programmi di tutti i candidati d'Italia, per poter individuare quello dal quale l'On. Pili aveva copiato. È lecito presupporre qualche "suggerimento" o in gergo "soffiata" da parte di qualcuno e, se non ricordo male, a scuola era punito tanto chi copiava, quanto chi usufruiva dei "suggerimenti" dei compagni.
Nuovo astro nascente della politica sarda, censore di costumi, indifferentemente collocato a Destra o a Sinistra, l'On. Grauso rappresenta in sintesi ciò che oggi è diventato l'impegno politico dei nostri parlamentari: impegno non più al servizio del cittadino, ma al servizio di sé stessi, dei propri interessi, delle proprie cartiere, dei propri giornali; per mesi abbiamo comprato la sua pubblicità (fra l'altro poco gradevole visivamente) sull'"Unione Sarda" e se le basi ideologiche, politiche e culturali del Nuovo Movimento sono la informatizzazione e navigare su Internet, lasciamo a chi è senza bussola il piacere di farsi guidare dall'On. Niki Grauso, nei meandri di quella politica che è solo cialtroneria.

Isabella Luconi

Se ci fosse un Haider italiano...
È con molto interesse che sto seguendo la situazione politica austriaca perché sono convinto che in questa Europa socialdemocratica, mezzo comunista, si debba gioire quando arrivano venti che spazzano la propaganda di parata. Il vento austriaco si chiama Heider e porta con sé tutta l'insoddisfazione di una nazione ricca, con disoccupazione scarsissima e per giunta con un governo socialdemocratico. Questo povero signor Heider guarda con celata soddisfazione la bufera che gli si è creata intorno, giornali internazionali (gli stessi che scrivevano che Berlusconi e Fini avrebbero riportato la dittatura in Italia nel 1994) che lo accusano dei delitti ideologici più biechi, gli ebrei, sempre pronti a offendersi per i crimini di quarant'anni fa e altrettanto solerti a non ricordarsi i loro con i palestinesi, che minacciano di ritirare l'ambasciatore, e tutti i leaders europei a prendere le distanze da questo nuovo torturatore.
Come dicevo Heider se ne frega, felice dell'unico consenso necessario per sentirsi vincitore sul campo ossia quello della sua gente. La gente lo ha ripagato per essere quello che è: un uomo che dice quello che pensa al di là delle coalizioni, al di là delle pressioni partitiche. È stato accusato di essere nazista perché ha detto in un comizio che le S.S. erano soldati con onore e ha, secondo il mio umile parere, ragione da vendere. Ha detto che l'Austria ha bisogno di una politica più decisa contro l'immigrazione e ancora una volta non posso che trovarmi d'accordo con lui allargando il discorso a tutta l'Europa.
È troppo chiedere un Heider italiano? Uno che impari ad andare meno nei cimiteri non suoi e a ricordarsi gli esempi di onore e fedeltà? Che si decida a dire che stiamo lasciando quartieri interi delle nostre città a bande di immigrati clandestini? Sì, forse è troppo quando si pensa di più ad Andreotti assolto, alle spie del K.G.B. e si continua a leccare i piedi a schiere di democristiani salvo poi dimenticarsi di invitarli alle commemorazioni della Marcia su Roma. Con affetto polemico.

Andrea Curreli
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