La Destra nell'Ottocento
Luoghi comuni e verità storiche
di Isabella Luconi
Storiograficamente viene definita Destra Storica quella rappresentazione parlamentare che si formò alla morte di Cavour e che ne ereditò il pensiero e la linea politica.
Le sue radici risalgono però ai primi decenni del XIX secolo, quando in tutta l'Europa andava diffondendosi il movimento romantico, movimento che fu inizialmente ribellione a quel concetto cosmopolita di società che era proprio della rivoluzione francese. E fu questo spirito ribelle che legò il romanticismo al nazionalismo, dando vita a quel liberalismo moderato che generò quei valori culturali e politici definiti e collocati nello schieramento parlamentare della Destra Storica.
Però nel corso dei decenni, grazie a quella "battaglia delle parole" che ha visto la Sinistra maestra e trionfatrice, siamo soliti associare al termine "Destra Storica", concetti come restaurazione, conservatorismo, difesa degli interessi delle classi agiate... Ma una analisi storica oggettiva, che prescinda da qualsiasi posizione ideologica, permetterebbe di riconoscere che fu proprio nel periodo in cui governò la Destra Storica che venne compiuta l'unità nazionale da un punto di vista legislativo e amministrativo e che fu ancora in quel periodo che, per la prima volta, grazie a quell'eminente economista (di destra) che fu Quintino Sella, che il bilancio dello Stato venne portato al pareggio.
Anche i libri di storia di regime, per quanto impegno possano mettere nel seguire un unico indirizzo interpretativo, non possono almeno accennare a fatti storici inconfutabili, come quello che bisogna attendere la caduta della Destra e la nascita del governo di Agostino Depretis, rappresentante della sinistra storica, per inaugurare quel processo che già allora fu chiamato "trasformismo", matrice culturale della tecnica di governo della attuale classe dirigente di Sinistra. E ancora al suo successore, Francesco Crispi, anch'egli degno rappresentante della sinistra, va il merito di essersi alleato con i più forti gruppi di industriali e armatori, perseguendo una politica coloniale a loro favorevole; di aver rafforzato l'alleanza con Germania e Austria e di aver portato il bilancio dello Stato sull'orlo della bancarotta.
È evidente che questa è una veloce e superficiale analisi degli avvenimenti, ma l'intento è quello di dimostrare che, culturalmente e storicamente, vi sono a Destra tutti quegli elementi oggettivi per combattere e vincere quella battaglia delle parole che ci ha visto sempre perdenti.
Per dimostrare che i contenuti e la sostanza delle azioni e degli avvenimenti che vanno dal Risorgimento alla unità d'Italia sono contenuti di Destra, e che appropriarsi attraverso termini come rivoluzione sociale, lotta dei lavoratori, ecc. dello spartiacque fra giusto e sbagliato, tra bene e male, tra destra e sinistra, è un arbitrio storico che serve poi a legittimare la tesi che il Fascismo fu sic et sempliciter regime totalitario. Sarebbe invece giusto interrogarsi quanto fu anche rivoluzione sociale, culturale e di costume e quanto influì il Mussolini socialista nel pensiero fascista, e quanto ancora questa conflittualità non risolta è presente nella Destra Italiana ed Europea.
Le risposte nel prossimo numero...
Quintino Sella
Nato nel 1827 a Santa Maria di Mosso (VE), si laureò in Ingegneria e si dedicò all'insegnamento, finché nel 1860 cominciò la sua vita politica: nello stesso anno fu segretario generale della Pubblica Istruzione, senza voler percepire alcun emolumento; divenne poi Ministro delle Finanze e capo parlamentare della destra fino alla morte; fu strenuo difensore della politica di restaurazione delle finanze dello Stato, tant'è che nel 1876 conseguì il tanto agognato pareggio del bilancio; dopo essersi opposto all'alleanza dell'Italia con Napoleone III, fu uno dei più validi sostenitori di Roma capitale, inducendo il governo a occuparla. Attivissima fu la sua partecipazione in Parlamento: incoraggiò l'istruzione professionale, promosse inchieste sulla situazione delle aree depresse, ideò le casse di risparmio postali.
Matematico insigne, svolse pure un'intensa attività scientifica, specie nel campo della mineralogia, scrivendo vari libri. A lui fu intitolato un nuovo minerale, la "sellaite", e un fossile, il "clipeaster sellai".
Appassionato alpinista, fu nel 1863 uno dei principali fondatori del "Club Alpino Italiano".
Morì a Biella nel 1884.