Sardegna fra Pili e poli
Gli strani numeri (già visti) della politica regionale sarda
di Efisio Agus
Tutto già visto o ci sarà qualche novità nei possibili futuri scenari della politica regionale sarda? Già visto e che difficilmente ci serberà sorprese è sicuramente la cronica precarietà dei numeri che, sino a quando non cambierà la legge elettorale, significherà governi instabili, a tempo, con la storia infinita di crisi, rimpasti, ribaltini.
Già visto ancora è stato con la caduta definitiva di Pili (ma non del Polo) l'ennesimo scatenarsi del livore acido da parte dei rappresentanti del centrosinistra che sono arrivati ad accusare Pili di aver perso due mesi di tempo prezioso lasciando insoluti i problemi sardi dimenticando che le precedenti giunte di centrosinistra di tempo ne hanno perso una vita.
Già vista ulteriormente è la solita corsa a occupare poltrone e poltroncine con l'ipocrita copertura del patto di non rompere i Poli, rispettando quindi gli schieramenti con cui si erano presentati agli elettori, ma sperando segretamente che qualcuno poi stia al gioco e faccia patti anche col diavolo.
E volete che non ci siano altre cose che andremo a rivedere oltre le solite facce, i discorsi triti e ritriti, le promesse e gli errori di sempre? Sperate forse che si siano dimenticati del clientelismo, del fare bottega? Oppure che siano sparite per sempre le tangenti, le raccomandazioni e tutti i più bassi patteggiamenti? Allora quali possibili futuri scenari, quali novità?
Una giunta presieduta da Mario Floris (U.d.R.) appoggiata da U.d.R., Riformisti, Polo, Sardisti, N.M. ed eventualmente dai dissidenti del P.P.I., oppure presieduta da Fantola con gli stessi alleati, oppure una giunta con presidente Grauso con sardisti, U.d.R. e centrosinistra, oppure presidenza di centrosinistra con sardisti e U.d.R., oppure con presidente sardista e alleati Polo, U.d.R., Riformisti, oppure presidente sardista con alleati centrosinistra e U.d.R., oppure presidente Selis con centrosinistra e U.d.R., oppure, oppure, oppure...
La novità quindi è che finalmente si sarà tenuto conto della volontà popolare e che finalmente avranno trionfato i numeri della democrazia e soprattutto avremo raggiunto il vero bipolarismo e l'autentica alternanza (sic!) dove una volta per tutte governeranno i piccoli partiti in alternativa ai grandi...