EXCALIBUR 153 - maggio 2023
in questo numero

Donne e religiosi

di Antonello Angioni
da destra padre <b>Luciano Usai</b>, due prelati romani, <b>Francesco Maria Barracu</b> e il Cap. <b>Achille Manso</b>
Da destra padre Luciano Usai, due prelati romani, Francesco
Maria Barracu
e il Cap. Achille Manso
Nella Rsi, si distinguono anche alcune donne, a iniziare da Pasca Piredda (nata a Nuoro nel 1916), che diventa la segretaria del Ministro della Stampa e Propaganda della Rsi, Fernando Mezzasoma e poi ricopre l'incarico di capo ufficio stampa e propaganda della "X Mas" di Junio Valerio Borghese: un corpo che, pur aderendo alla Rsi, conservò nell'ambito della stessa un proprio status giuridico particolare. Pasca fu un personaggio davvero leggendario. E poi Giovanna Deiana, l'ausiliaria non vedente, nata a Roma nel 1926 da genitori originari di Pattada. Abis segnala anche la presenza a Salò di tre religiosi assai attivi: don Antonio Maria Ledda (Sindia, 1908), padre Luciano Usai (San Gavino, 1912) e don Antonio Ciceri (Tempio Pausania, 1912).
Don Ledda aveva ottenuto l'arruolamento, col grado di tenente, presso la 195ª Legione d'Assalto delle Camicie Nere. "Fascistissimo" - come lo definisce Abis - fu da subito in stretto contatto con i massimi esponenti della federazione fascista nuorese. Durante la seconda guerra mondiale, in qualità di cappellano militare, fece parte del gruppo Camicie Nere "Montebello" che, nella primavera del 1942, fu spedito in Russia. Fu un disastro: alla fine di dicembre, il reparto dovette ripiegare con una temperatura di -35 gradi e i feriti e i congelati furono abbandonati sul posto per andare incontro a una morte terribile. Reduce dal fronte russo, dopo l'8 settembre 1943, don Ledda, promosso capitano, venne assegnato alla legione "M - Guardia del Duce".
Padre Luciano Usai, cappellano militare, operò come addetto alla segreteria particolare di Barracu svolgendo missioni di carattere riservato volte alla creazione di una rete clandestina fascista alle spalle degli Angloamericani. Arrestato con gravissime accuse (tra cui alto tradimento, spionaggio militare e arruolamento illecito di guerra), venne condannato a 30 anni di carcere. Il pubblico ministero (quel Francesco Coco che verrà ucciso nel 1976 a Genova dalle Brigate Rosse) aveva chiesto la condanna a morte tramite la fucilazione alla schiena. Tornò libero nel 1946 a seguito dell'amnistia di Togliatti. Successivamente, padre Usai si trasferì in America Latina (e precisamente in Brasile), mentre don Ledda si era trasferito in Venezuela.
Don Antonio Ciceri, nella Rsi, fu stretto collaboratore di don Ledda. Nel gennaio 1941, su sua domanda, transitò nella 177ª Legione Camicie Nere. Quindi venne trasferito nella 152ª Legione con l'incarico di compilare il "Diario storico" della stessa e stilare una relazione mensile sui legionari. Aderì con entusiasmo alla Repubblica Sociale ricoprendo il ruolo di cappellano militare presso la 15ª Legione Camicie Nere, nella Provincia di Brescia. Don Ciceri fu portatore di un radicalismo cattolico anche attraverso l'assidua collaborazione al settimanale "Crociata Italica" edito, a partire dal gennaio del 1944, dal sacerdote di Terni don Tullio Calcagno.
La Rsi ebbe - anche se solo per qualche mese - un'unità combattente formata per intero da militari sardi: il "Battaglione Volontari di Sardegna G.M. Angioy". L'artefice principale di tale unità è un sacerdote: quel padre Luciano Usai, di cui abbiamo avuto modo di tratteggiare il profilo, mentre il comandante è il Colonnello Bartolomeo Fronteddu di Dorgali, un anziano militare che - si dice - non avrebbe fatto carriera avendo sempre rifiutato di iscriversi al Partito Fascista. A seguito dell'uccisione di Fronteddu a opera di un gruppo di gappisti, il comando del battaglione venne assunto dal Capitano Achille Manso, cagliaritano.
A Salò, Giovanni Maria Angioy era un personaggio di riferimento, benché tenuto all'ombra dalla storiografia fascista in quanto di idee "repubblicane". E col repubblicanesimo ritorna alla ribalta anche l'idea di "autonomia", che - secondo la Rsi - spettava alla Sardegna per posizione geografica e condizioni storiche. Anche ciò potrebbe costituire una spia indicativa del persistere dell'influenza del "sardismo" sul fascismo, persino nella sua fase ultima.
tutti i numeri di EXCALIBUR
VICO SAN LUCIFERO