EXCALIBUR 141 - giugno 2022
in questo numero

Giustizia da riformare: serve un referendum?

Convegno dell'Associazione "Vico San Lucifero" sul referendum

di Efisio Agus
il magistrato del tribunale militare Dott. <b>Alberto Lazzardi</b>, l'Avv. <b>Toto Sirigu</b>, il dirigente di Vico 
San Lucifero <b>Celestino Maxia</b>, l'Avv. <b>Michele lai</b>, l'Avv. <b>Enrica Anedda Endrich</b>
Sopra: il magistrato del tribunale militare Dott. Alberto Lazzardi,
l'Avv. Toto Sirigu, il dirigente di Vico San Lucifero Celestino
Maxia
, l'Avv. Michele lai, l'Avv. Enrica Anedda Endrich
Sotto: panoramica del pubblico
panoramica del pubblico
L'8 giugno si è tenuto a Pirri (Cagliari), nella sala del centro culturale Hermaea, un convegno sulle tematiche inerenti i quesiti sulla giustizia, in votazione il 12 giugno.
Ha aperto i lavori Celestino Maxia. dirigente dell'Associazione Vico San Lucifero, che si è soffermato sul fatto che come associazione culturale non potevamo non far sentire la nostra voce in ordine a un problema, quello dell'ordinamento giudiziario, che da oltre quarant'anni è oggetto di continue critiche e contestazioni soprattutto per lo strapotere esercitato dalle associazioni dei magistrati, l'eccessiva politicizzazione degli stessi, l'abuso della carcerazione preventiva.
Ha quindi preso la parola l'Avv. Toto Sirigu, che si è soffermato su ognuno dei cinque quesiti referendari ponendo in risalto come per alcuni di essi non fosse facile l'interpretazione e come le spiegazioni fossero farraginose e illeggibili.
Ha poi preso la parola l'Avv. Michele Loi, che si è soffermato sul problema della separazione delle carriere. Il fatto che il pubblico ministero e il giudice ordinario condividano la stessa carriera crea un pericoloso condizionamento delle funzioni, nel senso che difficilmente un pubblico ministero si opporrà a un giudice e viceversa, sapendo che poi se lo ritroverà come superiore gerarchico.
L'Avv. Enrica Anedda Endrich si è invece occupata del rapporto tra magistratura e politica avendo anche una conoscenza specifica derivata dal fatto che il padre, l'On. Gianfranco Anedda, ha fatto parte come consigliere laico, del Consiglio Superiore della Magistratura. Ha posto in rilievo come la politicizzazione della magistratura abbia avuto inizio con la costituzione della corrente di "Magistratura democratica", un vero e proprio partito di impronta marxista-leninista il cui principio fondante era che il magistrato non doveva essere super partes, ma bensì doveva lottare contro il potere politico, ovviamente di destra, e a favore dei partiti di sinistra.
Ha chiuso la serie degli interventi il magistrato del tribunale militare Dott. Alberto Lazzardi, affrontando il tema dell'indipendenza della magistratura. Indipendenza che deve avere come obbiettivo prioritario quello di conservare l'assoluta imparzialità del giudice nell'applicazione della legge e, al contempo, rispettare l'autonomia degli altri poteri: il legislativo e l'esecutivo, che sono alla base dello stato di diritto.
Sono poi intervenuti nel dibattito Tino Curreli, presidente dell'Associazione, che ha ribadito l'impegno della stessa a essere presente con la propria voce in tutte le questioni scottanti che investono la nostra società, e Fabio Meloni, giornalista, che ha lamentato lo scarso impegno delle forze politiche della destra nella battaglia di questo referendum.
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