Copertina del II volume della raccolta di Excalibur
Excalibur è un po' la "nostra" storia. Nostra intesa come il tentativo, riuscito, di una generazione che non si addormenta sui propri ricordi, ma che vuole continuare a discutere, a operare e, perché no, a incidere nella vita sociale e culturale della Sardegna.
Il tentativo, riuscito, di coinvolgere anche le nuove generazioni insieme agli ormai 50-60enni (nel 2000) ex militanti della destra degli anni '60-'70, è servito ad alimentare la discussione, il confronto e la critica, anche serrata, in un momento storico a cavallo del nuovo millennio, dove l'unico partito di riferimento della destra italiana è stato Alleanza Nazionale.
Non voglio citare i nomi dei numerosi collaboratori di Excalibur per non far torto a qualcuno rischiando di scordarlo. Alcuni hanno continuato nell'esperienza di giornalisti, qualcuno oggi è ai vertici con importanti incarichi politici e amministrativi, altri purtroppo ci hanno lasciati nella vita terrena e ne conserviamo il ricordo indelebile.
I primi trenta numeri di Excalibur hanno dato vita, unica rivista di area in Sardegna e tra le poche in campo nazionale, a discussioni e approfondimenti che hanno spaziato dalla politica regionale e nazionale alle vicende interne di Alleanza Nazionale.
Si è sviluppata la ricerca storica, da parte di Angelo Abis, sui Sardi che aderirono alla Repubblica di Salò e sulle loro vicende, che ha avuto il culmine nella pubblicazione di un libro e con una importante manifestazione all'Hotel Mediterraneo di Cagliari.
La cultura e la creatività di giovani e meno giovani collaboratori ha avuto in Excalibur una vetrina che ne ha evidenziato le originalità (testi di poesie, canzoni, ecc.) e di particolare interesse sono stati gli articoli con il dibattito sulle motivazioni e le esperienze di militanza politica, vissuta anche nella espressione femminile.
Il primo periodo di Excalibur è certamente stato favorito dalla possibilità di avere una propria sede, quella dell'Associazione Culturale Vico San Lucifero, in Via Tel Aviv a Cagliari, che ha permesso alla redazione e ai collaboratori di incontrarsi continuamente per l'organizzazione e il confronto, coinvolgendo anche gli altri soci nell'assemblare e confezionare il giornalino (siamo arrivati a spedirne oltre un migliaio a numero) e dandogli modo di partecipare comunque al successo dell'iniziativa anche attraverso numerose sottoscrizioni di abbonamenti.
Ma ormai Excalibur si è radicato nella nostra tradizione, nonostante le difficoltà economiche che storicamente deve affrontare nell'edizione stampata, ma anche grazie alla possibilità (che per molte riviste è diventata consuetudine) di poter essere diffuso on line, e resta una originale voce libera e indipendente nell'area culturale e politica della destra italiana e sarda in particolare.