EXCALIBUR 21 - settembre 2000
in questo numero

Filo di nota

di Guido Buzzati
Tra la Via Dante e la Via Palestrina ero sicuro esistesse, nella nostra città, una strada poco frequentata, che da tempo aveva assunto, per me, un fascino spettrale. Inutile dire che la evitassi in ogni circostanza.
Una notte, mentre una pioggia fitta batteva sui tetti, non so più quanto tempo fa, distrattamente ci sono entrato.
Col passo cauto e il cuore pieno d'angoscia ho preso a camminare; persone sole, all'apparenza benestanti, affacciate alle finestre: una anziana donnina pareva parlare a un gatto, la luce accesa; un uomo toccava una sedia come nell'atto di accarezzarla. Niente più. Nessun mistero, dunque, che giustificasse i miei timori.
A un certo punto, in un tratto molto più buio - stranamente ancora nessuno mi aveva notato e io non avevo riconosciuto nessuno - da una finestra è apparso un volto. Una Signora, distinta, silenziosa: lo sguardo sbarrato, illuminato da un lampo; ha guardato verso i miei occhi, piano, poi è nuovamente scomparsa nel buio.
Un attimo.
Era il viso di una persona cara, forse amata qualche anno, mese, giorno, ora fa, ma non riuscivo a ricordare chi fosse.
In quel preciso momento, Dino, la giovinezza se n'era andata, assieme ai sogni, assieme a quell'amore ormai sconosciuto e dimenticato; in una notte spettrale e straniera.
P.S.: È inutile aggiungere che quando quel viso scomparve la strada era finita; ma ditemi, com'è che non ritrovo più la via? Che non riesco più a entrarci? Che sia sparita? O non c'è mai stata?
tutti i numeri di EXCALIBUR
VICO SAN LUCIFERO