La vignetta di Demetrio
Pomodori rossi e tondi, uva dai chicchi grandi e senza semi, e quintali e quintali di grano e chissà quali altri prodotti perfetti sia nella forma sia nel gusto da smerciare nei tanti centri commerciali europei...
Un bello scenario che può essere arricchito da altri mille capitoli ancora più ottimistici, ma soprattutto adattabili alle varie situazioni geografiche e ambientali. Per esempio in Sardegna: sarebbe un sogno avere delle colture resistenti alle siccità più dure o piante della macchia mediterranea resistenti al fuoco. Già, un sogno che, a quanto si dice in giro per il mondo, sta per avverarsi: ecco gli organismi geneticamente modificati, in grado di eliminare problemi e difetti delle piante cresciute naturalmente.
Quelli elencati precedentemente sono solo degli esempi che non si sa se potranno essere messi in pratica realmente, ma poco si discostano dalle promesse e dai progetti che le multinazionali stanno mettendo in campo per convincere l'Unione Europea a revocare la moratoria che impedisce la circolazione degli O.G.M.. Dicono che con questi nuovi ritrovati della ricerca scientifica nel mondo non esisterà più la fame, non ci saranno più raccolti rovinati da insetti e parassiti vari, e tanti altri specchietti per allodole che però non hanno ottenuto il risultato voluto dalle multinazionali. Questo perché, oltre alla gente di Seattle tanto cara a Bertinotti e alla sinistra, anche persone normali, studenti, professionisti, e molti movimenti di destra, hanno opposto un secco rifiuto a questa nuova politica economica da parte dell'U.E.. Non sfasciando automobili e scontrandosi con la polizia, ma dimostrando che gli O.G.M. non sono così innocui come le multinazionali dichiaravano.
Consideriamo i parassiti che divenivano sempre più aggressivi e resistenti alle allergie provocate dalle farine di mais modificato; non bastasse questo si avrebbe una catastrofe dal punto di vista naturale: quanti insetti o animali scomparirebbero per la mancanza del cibo mangiato finora? Esempio: i coleotteri, che oggi si nutrono di vari insetti dannosi per le piante, non avrebbero più il loro cibo essenziale.
Altra giustificazione smentita dagli oppositori degli O.G.M.: la fame nel mondo. La fame nel mondo non è provocata dalla mancanza di cibo ma solamente da una sua errata distribuzione. Quante tonnellate di cereali inutilizzati ha l'U.E. nei propri magazzini nel nome delle quote di produzione dei Paesi membri. Quanto litri di latte sono stati buttati dagli allevatori europei per evitare multe miliardarie? Vino? Olio? Non c'è bisogno della genetica per risolvere la fame nel mondo ma solamente qualche volta i rappresentanti U.E. dovrebbero pensare col cervello e non con il portafoglio e la calcolatrice.
Purtroppo l'Unione Europea è soggetta a troppe pressioni da parte delle multinazionali e questo lascia presagire che, quando a settembre verrà riesaminata la pratica sulla moratoria, si darà il via libera agli O.G.M.. Anche nel recente passato, l'U.E. ha seguito gli interessi delle multinazionali per modificare delle norme sulla produzione di alimenti. Il cioccolato potrà essere prodotto con oli vegetali anziché con il cacao, questo perché i primi costano alle multinazionali come la Nestlé molto meno rispetto al secondo. Dov'è il danno? oltre alla perdita del sapore classico, avremo un impoverimento dei Paesi esportatori del cacao che, coincidenza vuole, sono tutti paesi africani o sud americani, già oggi in grave
deficit di bilancio. Al contrario ci sarà un arricchimento ulteriore per le multinazionali, disinteressate ai risvolti internazionali che queste politiche porteranno.
L'unica soluzione è rinviare la libera circolazione degli O.G.M., proseguendo gli studi a riguardo e soprattutto emettere dei regolamenti e dei criteri per l'assegnazione dei brevetti e delle licenze. In mano alle multinazionali avrebbero un unico scopo, quello del profitto.