Lettere e opinioni
Lo spazio dei lettori
della Redazione
Lettera aperta a un democratico.
Ho appena finito di leggere la lettera del Sig. Giuseppe Corda e vorrei esprimere una mia opinione a riguardo.
Il Sig. Corda è rimasto perplesso dai toni forti, forse irriverenti, ma sicuramente genuini, usati dal nostro caro Garau nel suo articolo su Nicola Lecca. La posizione assunta ed espressa chiaramente dal Sig. Corda sarebbe stata "democraticamente" condivisibile se il nostro lettore avesse puntato l'indice sui toni dell'articolo di Garau. Al contrario il Sig. Corda, non diverso da molti altri "democratici", ha preferito usare toni altrettanto polemici. Se si legge attentamente la sua lettera si capisce subito che l'invito alla rissa, che espressamente Egli mostra di non gradire, viene esplicitamente riproposto con l'invito a ignorare uomini della specie di Garau.
Dato che non conosco personalmente il pulpito da cui giunge, lasciatemi dire che perlomeno la predica lascia a desiderare.
Premetto, a scanso di equivoci, che non vuol essere una difesa d'ufficio di Garau, il quale sarebbe molto più bravo di me a scrivere a tal riguardo, ma una critica a quanto letto. Sempre che mi sia "democraticamente" concesso.
Arriviamo dunque a un altro piacevole passaggio della lettera del Sig. Corda: «La democrazia è un bene che si costruisce con il buon senso e la ragionevolezza...». Molto bella, anzi bellissima! Mi ricorda una di quelle sparate a effetto che il "democratico" (di sinistra) Walter Veltroni ci ha propinato per mesi attraverso programmi come "Porta a porta", attirando i consensi di altrettanto democratici teledipendenti. Mi sorprende solo il fatto che il nostro Sig. Corda abbia omesso la parolina magica che si accomuna sempre all'aggettivo democratico: antifascista.
Se il Sig. Corda rivendica dei riferimenti storici e culturali, dato che ognuno la può pensare come vuole, vada fino in fondo e li chiami "democraticamente" con il proprio nome; siano essi socialdemocrazia o mito dei Kennedy, destra ottocentesca oppure "reaganesimo", socialismo o democrazia cristiana.
Caro Sig. Corda, sinceramente ammetto di non aver mai letto Jung, ma non avrei problemi a leggerlo e possibilmente a condividere quanto Lei afferma se io, dal basso della mia irriverente vis polemica, lo ritenga giusto o riconducibile ai miei valori. La invito per ora a leggere, o se l'ha già letto a rileggersi, "La Repubblica" di Platone. Democraticamente, ma non troppo.
Andrea Curreli
Un mensile sempre più "colto".
Proprio ai neodottori (nonché collaboratori di Excalibur) Andrea Curreli e Guido Garau, la redazione fa i migliori auguri per la recente laurea conseguita.
Andrea Curreli si è laureato il 18 luglio in Scienze politiche con 110/110, discutendo una tesi dal titolo "Mussolini e il problema del disarmo";
Guido Garau si è laureato il 22 giugno in Filosofia con 106/110, discutendo una tesi dal titolo "Nuova fenomenologia critica: Luciano Anceschi - per una critica filosofica dei movimenti letterari italiani del Novecento".
Striscia... la politica
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