EXCALIBUR 8 - febbraio 1999
in questo numero

Sotto il profitto niente

Relazione del convegno organizzato dal "Sindacato degli Studenti"

di Giovanni Depau
Il Sindacato degli Studenti agisce a Cagliari da circa due anni; già nel 1997 organizzò due convegni ("'68" e "N.A.T.O., Sardegna, Europa").
Il 18 dicembre 1998 è andato in scena "Sotto il profitto... niente!", convegno dal titolo piuttosto eloquente che evidenzia la nostra avversione alla logica del profitto che caratterizza la società occidentale-occidentalizzata-moderna.
Relatori di questo incontro, due personaggi noti in quell'area politico-culturale che potrebbe definirsi nazional-popolare: il Prof. Rutilio Sermonti - insegnante e saggista - e il Prof. Giacinto Auriti, docente presso l'Università di Teramo, nonché ispiratore della teoria della proprietà popolare della moneta.
Là dove Sermonti colpiva con stile ironico e pungente, Auriti affondava i colpi con cognizione tecnica e lucidità di espressione; là dove Sermonti esprimeva la sua critica al mondo moderno, evidenziandone le grandi contraddizioni e mostruosità, ebbene lì Auriti inseriva la sua polemica contro l'Usura nella sua essenza, sottolineandone il legame con ciò che Sermonti ha chiamato «il demone della civiltà moderna».
Insomma due figure diverse nello stile, ma assolutamente complementari nel contenuto delle proprie rivendicazioni.
La teoria sostenuta da Auriti si fonda sulla convinzione che ogni Popolo, attraverso l'autorità dello Stato, debba essere riconosciuto come unico legittimo proprietario del denaro emesso dalle varie Banche Centrali, le quali devono ricoprire il semplice ruolo di intermediario tra il cittadino - il vero produttore di ricchezza attraverso il lavoro - e lo Stato, unico reale beneficiario di tale ricchezza in quanto organizzatore morale e materiale della Comunità Nazionale nella sua interezza.
Queste considerazioni cozzano nettamente con la situazione attuale, di cui bisogna sottolineare alcuni punti fondamentali:
a) l'emissione di valuta non spetta agli Stati (rappresentanti almeno teoricamente del popolo), ma è bensì appannaggio delle Banche Centrali, le quali non sono enti pubblici, ma S.p.A. private con azionisti del calibro di Agnelli, De Benedetti & Co.;
b) tale emissione di moneta, che può essere realizzata materialmente solo dal F.M.I. e in subordine dalla F.R.B. (la Banca Centrale americana!), avviene addebitando a ciascun governo (e quindi, stavolta concretamente, a ciascun popolo) il valore nominale del denaro di volta in volta emesso. Ciò significa che le Banche si rendono creditrici nei confronti dei popoli di tutto il mondo semplicemente stampando profili ed effigi su rettangolini di carta straccia!
La truffa denunciata apertamente da Auriti ha portato alla creazione di un movimento di opinione che cerca di coinvolgere tutti coloro che si sentono derubati da quelle che il Nostro non esita a definire vere e proprie organizzazioni criminali.
Tale movimento d'opinione sta riscuotendo notevole successo dimostrato dal fatto che in più parti del mondo, sia in ambito politico che giuridico ed economico, si discute del documento di Auriti; dal fatto che sono ormai più di duemila i siti Internet che trattano di questo argomento e citano il docente di Teramo come punto di riferimento ideale; dal fatto, infine, che un personaggio noto per la sua critica alla società di oggi, quale è Beppe Grillo, cita frequentemente la teoria "Auritiana" durante i suoi spettacoli.
Ultima annotazione riguarda la partecipazione del pubblico in sala che, anche grazie alla presenza di due relatori seri, competenti e soprattutto lontani dalla retorica partitocratica, troppo spesso diffusa, è risultata confortante sul piano qualitativo, con domande ai relatori che hanno permesso di chiudere l'incontro con una panoramica su Euro, Banca Centrale Europea e, in termini più generali, sul ruolo svolto dai mercati finanziari nella formazione del sistema politico europeo.
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