L'aguzzino sovietico "accoglie" nuovi internati
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari ha curato insieme al Coordinamento Regionale della Sardegna di Azione Studentesca la programmazione e l'allestimento di una mostra intitolata "GULag - Il sistema dei lager in U.R.S.S.". La mostra, conclusasi il 7 aprile, ha rappresentato un'importante occasione per far conoscere a un vasto pubblico i caratteri e la natura di un'esperienza fondamentale, nella sua tragicità, del XX secolo.
A Cagliari, per la prima volta, è stata esposta una sezione che ha permesso la ricostruzione di un altro capitolo della storia del sistema concentrazionario sovietico, quello delle vittime italiane nel GULag. A tale argomento infatti è stata dedicata una ricerca compiuta dalla "Fondazione Giangiacomo Feltrinelli", curatrice della mostra, i cui risultati saranno pubblicati in un sito internet dedicato al GULag. Tale sito, oltre al materiale documentario e fotografico relativo alla storia del GULag in generale, contiene un'ampia ed esaustiva sezione dedicata agli Italiani arrestati, imprigionati e deportati in Unione Sovietica. Al momento attuale i dati riportati nel sito consentono un primo bilancio del numero delle vittime italiane del terrore rosso e delle repressioni staliniane.
I nuovi materiali d'archivio permettono inoltre la ricostruzione di una serie di vicende biografiche personali, prima del tutto sconosciute o comunque lacunose. Di molti Italiani, infatti, si supponeva o si sapeva che fossero stati arrestati al tempo delle "purghe staliniane", talvolta si aveva notizia della loro riabilitazione, ma si ignoravano il percorso politico e professionale in Unione Sovietica, la destinazione dopo l'arresto e le circostanze esatte della morte. Di alcuni si sono ricostruiti dati anagrafici più precisi o la vera identità nel caso di militanti conosciuti solo con il nome di copertura. E molti sono i nomi del tutto nuovi, a cui si aggiungono quelli delle 150 famiglie di Kerc deportate, rinvenuti negli archivi di Sinferopoli o grazie alle testimonianze dei sopravvissuti.
Dato il valore non solo storico ma anche civile del materiale documentario e fotografico raccolto sugli Italiani repressi in U.R.S.S., la "Fondazione Feltrinelli", insieme ad Azione Studentesca, ha progettato di inserire, nel quadro della preesistente mostra sul GULag, una sezione dedicata appunto a questo tema. Tale sezione comprende pannelli sui singoli detenuti composti da fotografia, profilo biografico, materiale documentario ritenuto rilevante (in particolare un pannello è dedicato a Salvatore Cucco, nato a Carloforte, in Sardegna), una mappa geografica dei
lager in cui sono stati rinchiusi gli Italiani (la stessa mappa, ma ovviamente con la segnalazione di tutte le centinaia di campi che esistevano in U.R.S.S., è presente anche nella prima parte della mostra), una bacheca per oggetti e vari giornali.
Sul tema degli Italiani repressi in Unione Sovietica, Rai 3 ha preparato una puntata della trasmissione "La grande storia", andata in onda il 5 marzo, realizzata con la consulenza della "Fondazione Feltrinelli".