EXCALIBUR 12 - settembre 1999
in questo numero

Giù le mani dalla Folgore!

Dopo la morte di Emanuele Scieri riprende il "linciaggio" alla Folgore, il più prestigioso dei nostri reparti, da parte delle sinistre

di Nicolò Manca
Manifestazione in favore della Folgore davanti alla caserma dei parà
Dopo un lungo letargo, perché lungo è stato il periodo trascorso senza che le Forze Armate dessero motivo di far parlare di sé, i fautori del "dagli all'untore con le stellette" sono tornati all'attacco. È un dejà vu cui si assiste con un senso di stanchezza.
A dire il vero motivi per parlare dei militari, almeno di quelli che si avvicendano in Kosovo, in Bosnia e in Albania, ce ne sarebbero; ma se laggiù un soldato fa il suo dovere rischiando una granata o una mina, beh, ai nostri "fautori" non importa granché... e, appunto per questo, non perdono tempo a parlarne.
Ma ora che il povero Emanuele Scieri, un ragazzo della stessa età di mio figlio, è morto, "si scopron le colpe e si levano i torti".
È deciso che Emanuele sia stato ucciso, deve essere stato ucciso, perché se così non fosse di cosa vivrebbero i "fautori".
I Rifondatori come Ferrando, i Verdi come Manconi e Semenzato, gli Athos De Luca, gli Accame, l'Italia ufficiale, quella che, come ha scritto Stenio Solinas, le forze armate non le ha mai amate e non le ama, cosa penserebbero di una Procura che si azzardasse a confermare che il povero Emanuele è morto per motivi estranei al nonnismo?
Ogni fine settimana muoiono sulle nostre strade, con tragica puntualità, una ventina di ragazzi, con o senza uso di droga o di alcol ma sempre per abuso di decibel e di stanchezza.
Ogni giorno negli ospedali italiani muoiono, per carenze del sistema sanità, degenti che se fossero rimasti a casa sarebbero sopravvissuti. In una camera iperbarica ospedaliera milanese tempo fa bruciarono vive persone che forse non avevano neanche necessità di entrare lì dentro.
Ogni giorno muoiono persone innocenti prese di mira da delinquenti incalliti che anziché essere in galera sono agli arresti domiciliari! Talvolta lungo pericolosi percorsi montani o su incredibili palafitte costruite sul letto di un torrente muoiono anche bambini affidati a gente ricca di buona volontà ma povera di buon senso.
Pensate che ai nostri "fautori" tutti questi morti tolgano il sonno o li inducano a organizzare cortei? Assolutamente no! Tutt'al più ci organizzano su una pacata tavola rotonda.
E così per le vittime ospedaliere si è deciso non di mandare in galera qualcuno, ma di stanziare fondi per far sì che negli impianti antincendio arrivi acqua anziché aria e che si sterilizzino le camere operatorie. Per le vittime della strada, invece, sono stati adottati provvedimenti che se è vero che non hanno fatto diminuire i morti, in compenso hanno rappresentato nuove entrate per lo Stato-fisco.
Per i delinquenti agli arresti domiciliari, infine, si è farfugliato di braccialetti-si braccialetti-no, mentre la gente continua a morire, ogni ora, ogni giorno, ogni fine settimana.
Ma per la morte di Emanuele Scieri, ancor prima di sapere il come e il perché... mobilitazioni, cortei, campagne di stampa: sciogliamo la Folgore, riformiamo le Forze Armate, destituiamo i generali che si permettono di criticare i politici e quel fior fiore di politica della difesa che da essi promana. Destituiamo un generale che diffonde zibaldoni goliardici e volgari e che tenta di avallare l'ipotesi di un nonnismo-assassino perpetrato da "aquile solitarie" che meglio sarebbe definire "deficienti isolati".
Mi sia consentito un inciso: poco dopo la nascita della Lega, prese a circolare anche nelle caserme la famosa cartina d'Italia nella quale figurava la Maradonia (Campania), la Gheddafiland (Sicilia), la Calabria Saudita, ecc. (a proposito: nell'originale la Sardegna era l'unica regione che conservava il suo nome). La N.A.T.O. era diventata acronimo di Nuclei Anti-Terroni Organizzati. Tutti consideravamo quel disegno ciò che in realtà era: una cosa scherzosa di autore ignoto. Certo è che il razzismo non è e non può essere militare, perché in una unità, inclusa la Folgore, i soldati provengono da tutte le regioni d'Italia, e soprattutto dal meridione.
Ma a proposito degli scioglimenti e delle destituzioni sopra citate, perché, dato che ci siamo, non destituire anche quel pm che si è permesso di dichiarare che "allo stato dei fatti non sono emersi elementi per ritenere il coinvolgimento di altre persone nel determinare le cause del decesso" di Emanuele Scieri? Non dimentichiamo neanche di chiedere la galera per quei criminali che hanno fatto viaggiare le reclute in pullman in atteggiamento impettito, senza appoggiarsi allo schienale del sedile: una forma di violenza che grida vendetta, che offende, che bla-bla-bla! Ma chi salvare, o tuttalpiù inviare agli arresti domiciliari? Ma gli eventuali colpevoli dell'atto di nonnismo, diamine, se nonnismo c'è stato! Quelli che involontariamente avrebbero causato la morte di Emanuele, come sembrano auspicare, più che temere, i "fautori". E Dio non voglia che la Procura competente non dica una parola certa e definitiva su questa tragedia, perché sarebbe una calamità, e perché io quel pacato gentiluomo di Falco Accame non lo reggerei. Le sue insinuazioni mi porterebbero alla tomba anzitempo. Come non reggerei l'ineffabile Giuliano Ferrara che, da buon sessantottino memore dell'ideologia delle sue idee, fino alla fine dei suoi o dei miei giorni parlerebbe di insabbiamento, come ha fatto per le vicende somale della Folgore sviscerate da una commissione al di sopra di ogni sospetto di insabbiamento (Gallo-Anselmi-Levi). Alla prossima, signori "fautori"! Nel frattempo il ministro Scognamiglio potrebbe rimuovere un altro po' di comandanti, ma non quello 0,9% del P.I.L. che rappresenta il bilancio della nostra difesa, sulla cui entità anche francesi, tedeschi, inglesi ed europei tutti, ora si dichiarano perplessi.. come i militari italiani! Due anni fa, per gli attacchi alla Folgore reduce dalla Somalia, mi dimisi dall'esercito, sintetizzando alla Cambronne, in una parola, quel che pensavo del modo di concepire la politica della difesa in Italia: "merde". Se oggi dicessi di essere pentito di aver pronunciato quella parola, mentirei.
tutti i numeri di EXCALIBUR
VICO SAN LUCIFERO