La copertina del dvd sulla "Regia Nave Roma"
Recensire un dvd è inusuale per Excalibur, ma è un dvd particolare perché ripercorre le ultime ore della "Regia Nave Roma", considerata dai marinai italiani la più bella e potente corazzata italiana della II Guerra Mondiale, giudizio condiviso da molti esperti navali.
Distribuito in edicola dalla Hachette, è prodotto da Raitrade e da Cinecittà Luce al prezzo di lancio di 0,99 euro, il fascicolo ha un ricco corredo fotografico in 3d e i primi materiali per costruire il modellino in scala 1:200. Un po' ingombrante, in verità: nel salotto di chi vi si vorrà cimentare occuperà ben 120 centimetri di lunghezza e 16,5 di larghezza. Le prossime uscite in edicola sono previste in numero di 139 al prezzo di euro 6,99. La spesa complessiva sarà dunque di euro 971,61. È una bella somma, ma molti appassionati vorranno assicurarsi il modellino di una "Classe Littorio", che per la prima volta è offerto al pubblico.
È ormai alle nostre spalle l'ostracismo che ha impedito la conoscenza delle armi italiane nell'ultimo conflitto mondiale.
Tutto ciò che ricordava il regime fascista e quindi la nostra guerra sfortunata era oggetto di denigrazione, anche quando in tante battaglie le nostre forze armate erano risultate vittoriose. Oltre alle inedite riprese a bordo nave, il dvd riporta interviste ai superstiti della "Roma" e una davvero imperdibile intervista a Giorgio Giorgerini, consulente della Marina Militare e storico di strategia marittima. Qualche lettore forse ricorderà che nel numero 51 del novembre 2008 di Excalibur avevamo recensito il suo "La guerra italiana sul mare".
I marinai raccontano la fine della "Roma", affondata da bombardieri germanici il 9 settembre 1943 al largo dell'Asinara (vi persero la vita 1.393 giovani marinai) mentre la flotta comandata dall'ammiraglio Bergamini indugiava in mare in attesa di chiarimenti che Supermarina non diede mai. Parlano anche delle caratteristiche delle navi classe Littorio: «
Avevamo tutto: sale cinematografiche, bar, gelateria, sale biliardo, palestra, i servizi di ogni genere per il benessere individuale». Un altro testimone racconta che le Littorio avevano un'artiglieria contraerea che non permetteva a nessun aereo di avvicinarsi: «
Il fuoco di sbarramento era impressionante. Fu solo perché non arrivò l'ordine di aprire il fuoco che i bombardieri tedeschi poterono sganciare le nuove bombe radiocomandate».
Giorgerini con tono deciso spiega che qualunque governo, non solo quello fascista, avrebbe perseguito il tentativo di assicurarsi la libertà di traffico navale verso gli Oceani. La guerra contro la Gran Bretagna, secondo la sua analisi, era ineluttabile. La giovane nazione aveva trasformato la sua economia da agricola a industriale, ma persisteva il "problema marittimo italiano" e un regime liberale o democratico lo avrebbe dovuto affrontare: il fascismo non c'entrava niente.
Nel settembre 1943, prosegue lo studioso, la flotta italiana era ancora temibile. Allora, si domanda, perché la Regia Marina non intervenne durante lo sbarco in Sicilia? La risposta, per lui, è nelle stesse fonti ufficiali militari: la flotta è sempre una grossa merce di scambio. Perduta la flotta, si perdeva la capacità di negoziare l'armistizio. A questo motivo se ne aggiungeva un altro: si temeva uno sbarco anche nel continente italiano e la squadra navale andava preservata per quel momento supremo. Quando gli equipaggi, decisi fino all'ultimo, mollarono gli ormeggi, sapevano di andare a contrastare lo sbarco a Salerno. Invece andavano a consegnarsi al nemico, mentre il comando in mare, forse per timore di reazioni che si erano già manifestate, evitò di mostrare i convenuti segnali neri di resa. I capi militari alleati, alla vista delle navi italiane che penetravano nella rada di Malta, sentirono "un lungo brivido lungo la schiena".
Questo, forse, spiega perché la flotta fu conservata "integra". La rabbia dei militari italiani a bordo delle navi, invece, è documentata dai cortometraggi alleati.
Un dvd tutto da meditare, insomma.