EXCALIBUR 58 - febbraio 2010
in questo numero

Lettere e opinioni

Un lettore ci scrive...

della Redazione
Cari camerati,
non è a molti che ci si può rivolgere con tale appellativo, ma io, che vi leggo da anni condividendo le vostre idee, posso dire con sicurezza che voi ve en potete fregiare.
Chi vi scrive non è un giovane esagitato (forse lo è stato), ma un uomo maturo nato il primo mese di vita di questa che chiamiamo "Repubblica Italiana", la seconda per me, visto che la prima è stata costituita da Benito Mussolini nel settembre del 1943. E questa è storia!
Quanto alla mia storia, ho militato nel partito dal 1962, e, trasferitomi a Sassari nel 1966 per motivi di studio, ho proseguito anche in quegli anni caldi in cui avere la tessera del Msi significava essere ghettizzato ed essere oggetto di minacce di morte da parte delle B.R. (cosa peraltro avvenuta nei miei confronti).
Dopo Fiuggi, io e mio figlio Luigi (certe cose si trasemttono con il dna) siamo usciti dal Msi per transitare (anche con incarichi direttivi) in varie formazioni politiche nazionalisorte in conseguenza del distacco da quello che era stato l'erede della Rsi. Rientrati in An nel 2001, mio figlio ha tentato di ricompattare il gruppo storico, ma ormai anche questo si era democraticizzato. Ciononostante è riuscito a essere eletto a Sassari nel 2008 ultimo segretario cittadino di An
Con la creazione del Popolo delle Libertà, Fini ha coronato il suo sogno di distruggere quanti prima di lui avevano creato, versando anche il proprio sangue. Morto il Msi, morto il Msi-Dn, morta An, Fini non ha compreso che quello che non potrà mai morire è lo spirito che il fascismo ha saputo irrorare nei cuori di molti Italiani, e che sopravviverà nei secoli. Il fascismo non è stato un partito, non un movimento politico,non un'ideologia, bensì un credo politico, uno stile di vita.
Condivido e sottoscrivo appieno l'articolo pubblicato nel periodico di dicembre da Angelo Abis, "La destra che non ci piace", che fa una puntuale e precisa analisi del percorso di Fini in questi ultimi 15 anni. Bene o male un solo uomo oggi ha il coraggio di parlare di anticomunismo (ricordiamocelo bene: il comunismo non è morto), ed è Silvio Berlusconi, che però ha incorporato nella sua creatura tanta carne di porco (porcu in Sardo).
Probabilmente siete al corrente che la Lega sta facendo breccia anche in Sardegna. Non è un partito, ma un movimento (è questo che ci piace) al quale ha da subito aderito mio figlio con l'incarico di segretario provinciale di Sassari.
Che questa sia la vera nuova strada da percorrere con coraggio per vedere i Sardi occuparsi in prima persona dei destini dell'isola, lasciata ora nelle mani di deputati e senatori eletti in Sardegna, ma che nulla hanno a che fare con essa, come vediamo negli attuali onorevoli eletti lo scorso anno nelle file del Pdl?
Queste cose non dovranno più avvenire!
Giampiero Todini
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