Sopra: il tavolo dei relatori del 2º seminario sulla lingua sarda, Emilio Belli, Tino Curreli, Angelo Abis e Antonio Lepori
Sotto: una panoramica parziale del pubblico presente
Oltre la rassegna di personaggi sardi intellettuali, storici, scrittori, militari, musicisti, poeti, pittori e artisti vari, di cui spesso abbiamo parlato su "Excalibur" e in diversi seminari e conferenze organizzati dalla nostra Associazione culturale "Vico San Lucifero", abbiamo iniziato dal mese di maggio di quest'anno a entrare nel tema e nelle problematiche della lingua sarda.
Per noi significa iniziare a parlare di un argomento nuovo che in alcuni ha destato sorpresa e perplessità, ma deve essere invece inteso come indice di una nostra maggiore sensibilità politica e sociale verso la popolazione sarda che, a parte le grandi città, parla ancora quotidianamente la lingua sarda nelle diverse varianti locali.
"Il sardo è una lingua?" è stato infatti il primo interrogativo che ci siamo posti e a cui hanno dato risposta, nel seminario tenutosi in Via Tel Aviv il 31 maggio, i relatori prof.
Antonio Lepori, linguista autore di un Dizionario italiano-sardo campidanese e di vari libri di grammatica e fonetica campidanese, il dr.
Tino Curreli, autore di una relazione sulle lingue romanze, il dr.
Angelo Abis, cultore di storia sarda, e i consiglieri provinciali
Chicco Frongia, del P.S.d'Az., e
Paolo Camedda, di A.N..
Il sardo, è stato affermato, è sicuramente una lingua neolatina, perché ha una sua struttura originale ed è per giunta semplice da imparare; inoltre le sue varianti, nate dall'incontro con sostrati di lingue parlate precedentemente, arricchiscono ulteriormente la lingua stessa nel suo complesso e la rendono più interessante a chi si avvicina a conoscerla.
Nel secondo seminario i relatori Antonio Lepori,
Emilio Belli, Tino Curreli e Angelo Abis, hanno approfondito in particolare l'argomento delle varianti, riducendole praticamente al "campidanese", quella parlata da 500 mila sardi, e al "logudorese", mentre sono da esaminare a parte il "catalano", il "carlofortino", il "sassarese" e il "gallurese".
I seminari sulla lingua sarda proseguiranno, per gli interessati, a settembre.