EXCALIBUR 22 - ottobre/novembre 2000
in questo numero

Lettere e opinioni

Lo spazio del lettori

della Redazione
Pubblichiamo il testo della lettera inviata da Luciano Geruggi, noto artista cagliaritano, al Sindaco di Firenze e per conoscenza all'Arcivescovo di Firenze, al Questore di Firenze, al quotidiano "La Nazione" e alla nostra rivista.

Ieri l'altro hanno trasmesso al telegiornale un breve servizio sul bivaccare degli Africani nel sagrato del Duomo di Firenze.
Le sacrosante lamentele dei Fiorentini e dei turisti a nulla sono valse per eliminare tale sconcio. Addirittura, e lei lo saprà di certo, le vie adiacenti al Duomo servono a questi individui (la notte) per i loro bisogni corporali. Arrivati a questo livello, diciamolo apertamente, abbiamo toccato il sottofondo del fecciume nella cloaca madre demo-marxista.
Avendo permesso un tale ludibrio, lei non è degno, come primo cittadino, di rappresentare Firenze. I diritti di quelle tribù possono essere tutelati soltanto nelle loro terre d'origine.
Recentemente abbiamo saputo, da alcuni amici artisti fiorentini, che lo stato di degrado della città è impressionante. Bisogna circolare armati per non essere aggrediti dalla malavita albanese e da tutte le peggiori razze degli extracomunitari che pullulano come sciacalli in ogni angolo. Non tocchiamo poi il tasto della prostituzione internazionale. Questo quadro, oltre allo squallore, è veramente triste e desolante. Lorenzo il Magnifico, Michelangelo, Leonardo, il Savonarola, il Beato Angelico e tanti altri illustri personaggi e geni del Rinascimento si rivoltano nelle loro tombe nel vedere Firenze, culla dell'Arte nel mondo, ridotta in simile stato.
Il discorso si farebbe troppo lungo mentre i pigmei della politica, ignorando la tragicità del momento che attraversa l'Italia, continuano ad azzuffarsi per non perdere il loro scanno.
Dio salvi la nostra patria!

Luciano Geruggi

A proposito di A.N..
«... Ma cosa manca oggi in A.N.? Oggi manca soprattutto la partecipazione alle scelte, alle decisioni, alla vita stessa del partito».
Così scrive Paolo Cossu nel n. 21 di Excalibur e ha ragione da vendere. Il partito si sta consumando lentamente sotto la inerzia perniciosa di presidente provinciale e coordinatore regionale.
Dopo Fiuggi, ricorderete, è cominciato il tracollo, testimoniato dal disastroso risultato ottenuto alle comunali di Cagliari del 1998, in cui sono stati eletti appena la metà dei consiglieri rispetto al 1994, dal magro risultato riportato alle elezioni della Circoscrizione n. 1, sempre a Cagliari, per non parlare delle comunali a Selargius, delle elezioni provinciali e delle regionali del 1999.
È chiaro che qualcosa di importante non funziona, e Cossu, così come credo tanti altri come me rimasti legati ideologicamente ad A.N. lo hanno capito e non possono sottacerlo.
Sono certamente mancate le guide, i dirigenti. Sono mancati alla svolta, a quella vera, alla svolta sostanziale e non formale i vertici regionali e provinciali di A.N., sempre troppo attenti alla propria carriera per rendersi conto che era decisivo stimolare un dibattito in un momento cruciale per la vita del partito.
Vertici arroganti, incapaci di confessare le proprie responsabilità e di farsi da parte.
Ci vorrà un congresso, speriamo a breve termine, per mandare a casa questi signori.

Ettore Businco
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