Papa Pacelli e l'olocausto
Revisionismo storico: da Pacelli ad Haider (seconda parte)
di Giorgio Usai
A parte il "caso" Haider, altri fatti più gravi coinvolgono altissime personalità sia delle Istituzioni che della Chiesa Cattolica.
Di recente il Presidente della Repubblica Ciampi ha visitato Trieste. Durante il suo soggiorno egli ha voluto giustamente rendere omaggio alle vittime civili degli anni di guerra 1939-1945 in quella città. Omaggio (finalmente!) ai migliaia di infoibati dal 1943 al 1947, e omaggio ai deportati in Germania. Giusto, giustissimo omaggio a chi, combattendo per le sue convinzioni, ha pagato con la vita. Ma ciò non deve significare l'affermazione del falso; infatti le tv (tutte) hanno ripetuto l'incredibile menzogna del «campo di sterminio della Risiera di San Sabba», dove sarebbe esistita una camera a gas. Questo è assolutamente falso, perché nessuna delle istituzioni ufficiali del cosiddetto "olocausto" ha mai incluso la Risiera tra i campi di prigionia dove sarebbe esistita una installazione per la "gasazione" dei prigionieri.
Eppure Ciampi si è prestato alla riaffermazione di questa impostura, che, se vera, riempirebbe di infamia tutta la città di Trieste e tutta l'Italia. Nessuno di coloro che si prestano alle trame dei sionisti si rende conto, infatti, del danno che porta alle menti dei più giovani, avvalorando affermazioni prive di fondamento.
Domenica 19 marzo, parlando dell'imminente visita del Pontefice in Terra Santa, ancora la tv di stato ha ripetuto l'infame accusa dei sionisti alla memoria di Pio XII. Come è noto, questa gente sostiene che Papa Pacelli non solo avrebbe appoggiato (come?) l'ascesa del nazionalsocialismo, ma avrebbe anche taciuto sull'"olocausto". È importante, basilare capire questa malvagità, questa vilissima denigrazione contro un Pontefice che soprattutto combatté strenuamente il comunismo negli anni in cui tutta l'Europa sembrava dovesse soccombere allo stalinismo trionfante.
Per tutta la durata della guerra dal 1939 al 1945, funzionari, inviati, emissari del Vaticano (e della Croce Rossa Internazionale) visitarono ininterrottamente tutti i campi di prigionia in Germania e nei territori da essa occupati e amministrati. Questi funzionari del Vaticano, quindi, erano in grado di controllare ogni cosa, ogni evento durante le loro ispezioni e visite, e di queste essi inviarono a Roma (e a Ginevra) numerosi rapporti. Dal canto loro le autorità germaniche mai fecero mancare collaborazione ai vari funzionari internazionali: questo fatto è notissimo e documentatissimo.
Se, come affermano i sionisti, nei vari campi di sterminio fosse stato in atto, appunto, uno sterminio scientificamente pianificato e scientificamente attuato, e in quelle proporzioni, di questo avrebbero certamente avuto sentore e prove tutti quei funzionari internazionali, durante ben sette anni. Invece niente di tutto ciò avvenne e/o venne visto e accertato, e niente poté risultare al Vaticano, e quindi al Papa, e a Ginevra. Cosa, allora, doveva denunciare e condannare Pio XII, se questa cosa non era avvenuta???
Ma avrebbe mai taciuto o mentito il Papa di Roma, il successore di Pietro, se avesse conosciuto un tale enorme, terribile delitto. E se avesse taciuto, perché l'avrebbe fatto? E per timore di cosa, se del Nazionalsocialismo, crollato nel 1945 in una Apocalisse di fuoco, tutti i capi vennero accuratamente assassinati dopo il barbarico giudizio di Norimberga?
E concludiamo, allora, con l'animo sereno di chi vuole ostinatamente conoscere la verità: è necessario affermare che tutto questo continua perché sull'enorme impostura dell'olocausto è basata l'esistenza dello Stato di Israele, mentre persino chi potrebbe, dall'altissima Cattedra di Roma, non osa elevare la sua voce per respingere definitivamente l'infamante accusa al suo predecessore Pio XII e, così, mortificare e far ammutolire i branchi di sciacalli che circondano, ancora dopo cinquant'anni, i cadaveri insepolti della menzogna e dell'odio.