EXCALIBUR 157 - luglio/agosto 2023
in questo numero

31 anni fa: Borsellino e gli agenti ricordati a Cagliari

Come ogni anno, per non dimenticare

di Toto Sirigu
immagini della manifestazione (1)
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Immagini della manifestazione
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Una sera molta calda sia per le temperature roventi sia per la risposta dei cittadini che si sono ritrovati, in tanti, ben oltre il centinaio, insieme, con il Comitato Tricolore 19 Luglio, nel ricordo del magistrato Paolo Borsellino e degli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
«Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo». «La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità». «È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola».
Queste le frasi rilanciate dai giovani, sotto lo sguardo attento di Renato Diana, durante lo svolgimento del corteo dopo l'introduzione della giornata celebrativa da parte del sindaco del capoluogo Paolo Truzzu.
Il corteo, dopo aver attraversato alcune strade del centro, si è fermato davanti al Palazzo di Giustizia, dove è iniziata la seconda parte della manifestazione con l'inno nazionale annunciato da Guido Dattena, che sapientemente ha diretto il percorso della serata.
La voce di Borsellino è stata rilanciata dagli altoparlanti e ha rappresentato un momento di riflessione per i presenti; successivamente è intervenuta l'ottima Giulia Anelli, che ha interpretato una lettera del figlio Manfredi al padre Paolo Borsellino, dove nella parte conclusiva venivano scolpite queste parole: «Oggi vorrei dire a mio padre che la nostra vita è sì cambiata dopo che ci ha lasciati, ma non nel senso che lui temeva: siamo rimasti gli stessi che eravamo e che lui ben conosceva, abbiamo percorso le nostre strade senza "farci largo" con il nostro cognome, divenuto "pesante" in tutti i sensi, abbiamo costruito le nostre famiglie cui sono rivolte la maggior parte delle nostre attenzioni come lui ci ha insegnato, non ci siamo "montati la testa", rischio purtroppo ricorrente quando si ha la fortuna e l'onore di avere un padre come lui, insomma siamo rimasti con i piedi per terra».
Ha poi preso la parola in rappresentanza della Regione Sardegna, l'Avv. Marco Porcu, che ha sottolineato l'importanza dell'insegnamento di Borsellino nella lotta a tutte le mafie. La manifestazione si è conclusa con le note del silenzio e la deposizione della corona in ricordo dei magistrati e degli agenti caduti. Va, infine, sottolineata una nota sulla partecipazione attiva di tanti cittadini.
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