Il IV volume della raccolta di Excalibur
Col numero 45 del marzo 2007 la nostra rivista Excalibur ha potuto completare la raccolta del suo terzo volume. La cura redazionale della rivista, negli ultimi periodi, è affidata a Fabio Meloni e alla associazione "La Fiaccola", che introduce alcune novità, in particolare per l'ampliamento dei suoi interessi culturali e per la ricchezza degli argomenti trattati. Da tempo la redazione ha preso consapevolezza dell'importanza che la rivista ha assunto: piovono da tutta Italia apprezzamenti lusinghieri per il lavoro dei redattori: il Prof. Tommaso Romano e il Prof. Francesco Paolo Calvaruso, entrambi di Palermo, Lodovico Ellena e Alice Castello di Vercelli, il presidente nazionale di Alleanza Sportiva Nazionale Claudio Barbaro, Gabriele Adinolfi di Roma, Ugo Murino di Cagliari.
Col numero 46 del luglio 2007, che apre il quarto volume della raccolta di Excalibur ormai in stampa, prosegue la collaborazione di Bruno Pin con articoli sulla necropoli punico-romana di Cagliari, di Beppe Caredda sulle politiche ambientali, di Angelo Abis con lo speciale sui "Fascisti che amnistiarono sé stessi", di Efisio Agus sui libri revisionisti di Giampaolo Pansa, di Fabio Meloni sulle fantapolitiche e le "sterzate" di Gianfranco Fini, un saggio inedito del compianto Emilio Belli sulla divisione paracadutista "Nembo" in Sardegna e sulla ribellione di alcuni suoi battaglioni che proseguirono la guerra con i Tedeschi, di Edoardo Lecis sulla storia segreta dei fascisti in Sardegna tra il 1943 e il 1946 e di chi scrive questa presentazione sulle fonti energetiche, che sarebbero divenute l'oggetto delle nuove contese militari.
Col crescere dell'importanza della rivista, cresce anche il numero dei collaboratori. Vi scrivono nei successivi numeri Lucio Melis di Sassari, i Cagliaritani Giorgio Pellegrini, assessore comunale alla cultura, e Roberto Aledda, fondatore di Excalibur e animatore dell'Associazione Vico San Lucifero. Trovano spazio anche avversari politici quali Radhouan Ben Amara, consigliere comunale di Cagliari di Rifondazione Comunista.
Si sviluppano accese polemiche sulle svolte di Alleanza Nazionale, argomento che infiamma il cuore di molti lettori, ai quali si lascia ampio spazio per i pro e per i contro. Ma la rivista vara a sua volta una operazione di apertura, consentendo un dibattito soprattutto in politica nazionale. Sul tema sono numerosi gli articoli di Roberto Aledda, Efisio Agus e Isabella Luconi, mentre Beppe Caredda, Andrea Deiana, Vincenzo Bodano e Alberto Meconcelli scrivono su argomenti economici e sociali. Prosegue assiduamente la collaborazione di Toto Sirigu, Bruno Murgia, Lidio Collu, Donatella D'Addante e tanti altri sui più disparati temi culturali e sociali, mentre scrive i primi articoli Bianca Maria Signorini. Nel numero 55 del luglio 2009, Beppe Caredda annuncia la nascita della prima associazione ambientalista "Ambiente e/è Vita", che finalmente affronta il tema con una diversa prospettiva e toglie il monopolio ambientalista alle associazioni di sinistra, più attente a ottenere vantaggi economici e di potere piuttosto che curarsi dell'ambiente.
Ma l'apertura di Excalibur si rafforza in un effettivo interesse nazionale con articoli che da adesso in poi si spostano decisamente verso temi significativi. Angelo Abis nello speciale che accompagna il numero 57 del dicembre 2009 tratteggia la figura di Ennio Porrino, musicista di grande spessore e autore dell'Inno Nazionale della Rsi. Quando io sono chiamato a dirigere la redazione, dal numero 61 del settembre 2010, cerco di dare il mio modesto contributo spostando ancora di più l'obiettivo verso argomenti di più ampio respiro nazionale, ricordando i meriti del Re di Sardegna Carlo Alberto per l'unità nazionale e il sacrificio dei Sardi nel Risorgimento. Il numero 64 del marzo 2011 è tutto un contributo della redazione per il 150º anniversario dell'Unità d'Italia: si ricordano la Giornata della Memoria per l'Olocausto ebraico, la Giornata del Ricordo per gli Esuli istriani e la Commemorazione dell'Unità d'Italia. Vi scrivono Toto Sirigu, Emilio Belli, Beppe Caredda, Paolo Truzzu, Ernesto Curreli.
I numeri che sono raccolti nel IV volume sono la testimonianza concreta di un mondo politico e umano che ha saputo mantenere ben saldo il proprio impegno politico e culturale in momenti difficili, nei quali spesso era facile perdersi. Per noi di "Vico San Lucifero", peraltro, questo non è mai avvenuto.