EXCALIBUR 129 - giugno 2021
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Piazza San Benedetto a Cagliari

Continua la visita virtuale della nostra meravigliosa città

di Antonello Angioni
La vecchia Piazza San Benedetto
La vecchia Piazza San Benedetto
La formazione della Piazza San Benedetto risale agli inizi degli anni Venti del Novecento. Il progetto di sistemazione urbanistica è opera dell'Ufficio tecnico comunale: dove c'era il casello daziario, si prevede la realizzazione di un grande arengo circolare, nel quale si aprono sei varchi (tanti quante sono le strade che lo attraversano), delimitato ai lati da una serie di edifici. È questo il fulcro intorno al quale si forma l'omonimo rione.
Al riguardo, occorre considerare che la popolazione residente in città passa dai 62 mila abitanti del 1921 agli oltre 100 mila del 1931. L'espansione edilizia su questo versante, quello a oriente rispetto alla Piazza Garibaldi, aveva preso avvio nel 1913 con la consegna delle prime case popolari in località Campo Carreras (corrispondente al tratto iniziale della via Bacaredda, all'epoca via Salandra).
Il primo edificio nella nuova piazza venne realizzato, tra il 1924 e il 1927, su progetto dell'Ingegner Nicolò Mura, dalla Cooperativa La Previdente, costituita tra impiegati statali: il palazzo occupa l'angolo tra la Via Dante e la Via San Benedetto, a destra per chi, provenendo da detta via, si immette nella piazza. Lo stesso si articola su piano terra e tre piani alti e presenta alcuni balconcini in ferro battuto e il tetto a falde con manto in laterizi.
Proseguendo in senso antiorario, sul lato opposto della via Dante, tra la Via Manzoni e la Via Paoli, troviamo il caseggiato realizzato nel 1926 dal Comune di Cagliari per i propri dipendenti. L'edificio riprende la stessa soluzione architettonica del palazzo della Cooperativa La Previdente, anche se si presenta più essenziale avuto riguardo agli elementi decorativi. Al piano terra, ospita la Stazione dei Vigili Urbani.
Quindi, superata la Via Manzoni, vi è il palazzo Putzu: si tratta di un edificio concavo costruito, nei primi anni Trenta, dall'impresa di Efisio Luigi Putzu. Presenta, in particolare nella parte centrale, decori che richiamano il classicismo: lesene formate da grandi conci, un solenne balcone su robusti mensoloni e una grande finestra con timpano spezzato.
La stessa impresa, nel 1924-25, aveva realizzato il primo lotto del palazzo Leone-Manca (tra la Via Roma, la Via dei Mille e la Via Barcellona), che venne completato nel 1932-34. Inoltre, tra il 1927 e il 1934, con l'impresa Pietro Spano, aveva costruito, su progetto dell'Ingegner Francesco Cherchi, il palazzo Putzu-Spano (tra la Via Roma e la Via Napoli). Efisio Luigi Putzu fu anche l'impresario (ma nel caso anche committente) che, tra il 1928 e il 1930, su progetto dell'architetto Carlo Piras, realizzò il blocco di residenze che insiste nell'isolato ricompreso tra la Via Sonnino, la Via Farina e la Via Satta.
Nel 1957, davanti al palazzo Putzu, venne inaugurato il distributore di carburanti Agip gestito dai fratelli Garufi. Inoltre, sul marciapiede antistante lo stesso palazzo, venne aperta l'edicola, gestita dall'ex pugile Masella. Un'altra edicola era ubicata sul marciapiede di fronte al palazzo della Cooperativa La Previdente.
Superato il palazzo Putzu, tra la Via Paoli e la Via Dante, insiste la testata d'angolo del palazzo Massidda, realizzato nel 1936, su progetto dell'Ingegner Roberto Binaghi, per Pietro Massidda dall'omonima impresa edile. Anche qui è forte il legame col classicismo, reso evidente dalle fasce marcapiano alte quanto i balconi, dalle numerose aperture timpanate e dalle lesene dentate agli spigoli. Al piano terra di quest'edificio, già dalla fine degli anni Trenta, era entrata in attività la "Drogheria San Benedetto", che, dopo la parentesi bellica, risollevò le serrande. Nel 1953 il palazzo venne ingrandito (con l'ampliamento del quinto piano e la realizzazione di una copertura a falde al posto della terrazza).
Sempre Pietro Massidda, nel 1939, realizzò, tramite la propria impresa, un secondo edificio, conosciuto come "Palazzina Massidda": è quello che si trova all'angolo tra la Via Dante e la Via Puccini. Qui il linguaggio architettonico cambia in quanto si adottano i moduli del razionalismo. Dopo qualche anno, il piano terra venne occupato dal tabacchino gestito dal Sig. Casti: è tuttora in esercizio. In quel periodo, l'impresa Massidda era assai attiva: tra le varie opere si segnala anche il villino Campagnolo-Girolami: si trova in Via Verdi, 23 e venne realizzato su progetto dell'Ingegner Bruno Princivalle, tra il 1925 e il 1928, per Mauro Campagnolo e Margherita Girolami.
Quindi, tra la Via Puccini e la Via San Benedetto, troviamo il palazzo Marini. Progettato dall'Ingegner Francesco Palomba per Gaetano e Giorgio Marini, venne realizzato tra il 1930 e il 1933 con elementi tratti dal repertorio classicista (aperture raccordate da larghe fasce, lesene lisce e conci distanziati, due semianfore al terzo piano). La sua forma è concava, come quella del palazzo Putzu (che si trova nella piazza in posizione speculare). Il progettista è lo stesso del palazzo Deiana, realizzato tra il 1930 e il 1932 all'angolo tra Via Dante, 17 e Via Cimarosa, 1. Nel palazzo Marini, negli anni Cinquanta, venne aperto il "Bar Marabotto", che segnò il definitivo decollo della piazza. Vi era anche un altro bar, il "Danubio", ubicato al piano terra del palazzo Putzu.
In pratica, la Piazza San Benedetto si forma nell'arco di circa quindici anni e, tra il 1924 e il 1939, assume l'attuale aspetto. Peraltro, la sistemazione della parte centrale della piazza, sul corso degli anni, ha avuto diverse evoluzioni sino a giungere all'attuale, caratterizzata dalla presenza della grande aiuola circolare che funge da rotatoria. All'origine era un grande arengo circolare senza suddivisioni interne. Nel 1958 il volto della piazza si rinnova e, per rendere ordinato il traffico, al centro si realizza una rotatoria formata da due grandi aiuole semisferiche attraversate dai binari del tram. Agli inizi degli anni Settanta, la rotatoria viene eliminata e si installano gli impianti semaforici che hanno funzionato sino all'autunno del 2010, allorché l'Impresa Imag realizza la grande aiuola, che funge da rotatoria, tuttora esistente.
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