Europa: miscugli e contraddizioni
Immaginate una "Europa dei popoli" con tutti felici, che si aiutano nel momento del bisogno e che cantano mentre fanno il girotondo presi per mano.
Ecco, più o meno questa è stata la fiaba (o sarebbe più corretto chiamare panzana) che ci è stata raccontata negli anni da una buona parte della politica e della stampa nei confronti dell'Unione Europea.
La verità, come al solito, è ben diversa da quella che certe cieche ideologie cercano di indottrinare come dogmi nella mente delle persone; e quando le persone iniziano ad accorgersi che hanno ascoltato menzogne per decenni, ecco che queste menzogne crollano come un castello di carte davanti a una tempesta, ma a differenza delle carte, il tonfo di questo crollo lo si è udito in tutto il mondo.
L'ironia della sorte ha voluto che fosse qualcosa d'invisibile all'occhio umano, come un virus, per dare il via a una serie di eventi che hanno causato il crollo del castello. Ma partiamo con ordine.
Tutto è iniziato con la diffusione sul territorio italiano del coronavirus, che ha successivamente costretto il governo italiano a chiudere tutto. Nonostante le parole di solidarietà (e anche qualche sfottò), ecco che nel mentre alcuni paesi confinanti costruivano le barricate al confine con l'Italia; altri invece (come denunciato dal sindaco di un paese vicino alla frontiera) ne approfittavano per scaricarci i migranti al confine con il silenzio complice dell'Ue che se ne lavava le mani (a ruoli invertiti non oso immaginare il putiferio che si sarebbe creato nei confronti dell'Italia), ma che all'ordine del giorno metteva sempre in primo piano il Mes.
Successivamente, la cara Ue ci diceva, tramite il presidente della Commissione Europea, che si sentivano "tutti italiani". Peccato che nei giorni successivi, con dichiarazioni scellerate da parte del presidente della Banca Centrale Europea, l'Italia abbia visto la borsa di Milano perdere il 17% nel giro di poche ore e, per rendere la situazione ancora più simpatica, ecco una bella multa all'Italia da 7,5 milioni di euro per una vecchia vicenda di aiuti agli hotel sardi, risalente al 2000.
Alla fine, a mostrarsi più solidali dell'Europa sono state la tanto demonizzata Russia, Cuba, la Cina, l'Albania (che non fa parte dell'Ue) e gli Usa, che hanno promesso di dare una mano economicamente; nel mentre l'Europa continua a mettere in primis il Mes o altre proposte di prestiti strangolatori per gli stati incauti che avessero la malsana idea di accettarli.
Certo, è sacrosanto ricordare che non è tutto oro quel che luccica (nessuna grande potenza aiuta un altro stato solo per questioni di solidarietà); ma se la tanto decantata Europa dei popoli fosse esistita davvero, questa sarebbe stata l'occasione perfetta per dimostrarlo.
I frutti di questi atteggiamenti hanno cambiato la percezione del semplice cittadino (solitamente poco interessato a questioni di politica ed economia internazionali) nei confronti dell'Ue. Basta controllare le pagine dei politici e dei giornali, nei vari social network, per notare che tanta gente ormai non crede più ciecamente all'eurodogma come a un qualcosa di imprescindibile per il futuro dell'Italia. Tanti auspicano che l'Italia esca dall'Ue, fino a tornare alla sovranità monetaria per non essere più legati a una Europa che ha fatto l'interesse di pochi a scapito di altri.
A chi protesta su internet si sono aggiunte anche alcune aziende e alcuni politici che, sentendosi abbandonati, hanno ammainato la bandiera dell'Ue in segno di protesta.
In tutta questa faccenda è lampante che l'Europa dei popoli non è mai esistita né mai esisterà, in quanto gli interessi e i bisogni di una nazione non sempre sono compatibili con quelli della nazione accanto; ciò che dovrebbe importare a tutti sono i buoni rapporti tra paesi vicini, senza creare inutili e dannosi minestroni di stati che non possono stare forzatamente insieme.
Come andrà a finire questa situazione non è dato saperlo, un capitolo del libro della storia si avvia alla conclusione, ma dopo ogni fine c'è, solitamente, un nuovo e radioso inizio.