Una delle tante (inutili) manifestazioni che hanno attraversato l'Italia
Prima delle elezioni si era diffusa la convinzione che Bersani avrebbe raccolto una tale massa di consensi per cui sarebbe stato naturale affidargli la formazione del nuovo governo.
Invece, il voto ha dimostrato, come anche noi di Excalibur avevamo previsto, che non ci sarebbero stati né vincitori né vinti perché ognuno si è dovuto accontentare di uno scarso 30% a testa. Solo Monti ha fatto peggio col suo misero 10%, proprio lui che doveva spaccare tutto. Il voto a Grillo fa capire che la gente si è stancata degli inconcludenti dibattiti tra i partiti tradizionali e ha voluto esprimere un voto di protesta, cosa che difficilmente si potrà replicare in caso di nuove elezioni.
Bersani voleva fare il "suo" governo e gli altri (Pdl e M5s) dovevano accontentarsi del "doppio binario".
Un curioso modo per dire a Pdl e M5s che dovevano votare la fiducia in cambio di una confusa "collaborazione" in Parlamento per il varo delle grandi riforme costituzionali, sempre vagheggiate e mai realizzate.
Ragionavano così tutti quelli del Pd, schierati intorno al segretario anche per impedire che Renzi, il più temibile e accreditato antagonista di Bersani - certamente destinato a sostituirlo in caso di nuove primarie - potesse avanzare proposte più ragionevoli e accettabili da parte del M5s e del centrodestra.
I problemi per la formazione di una concreta maggioranza parlamentare potrebbero venire dalle decisioni del nuovo inquilino del Quirinale.
Se lui sarà espressione dello schieramento della sinistra in accordo con M5s, potremmo assistere alla riedizione di un "governo Prodi", magari con un altro personaggio in vena di suicidio politico e con un esecutivo che avrebbe seri problemi di stabilità e rappresentatività.
Per Berlusconi sarebbe un regalo inaspettato e forse sarebbe l'occasione per allontanare definitivamente lo spettro della galera, che incombe su di lui da anni: glielo hanno promesso e non mollano, malgrado tutto. Stando ai nuovi sondaggi, se ci saranno elezioni anticipate, Berlusconi avrà una forte maggioranza.
Sempre che abbia il coraggio di delineare uno scenario futuro più indipendente rispetto alle imposizioni europee e che presenti un programma di rilancio economico già da oggi e non una settimana prima delle elezioni.
E anche a condizione che non si presenti Renzi al posto di Bersani, perché allora le cose sarebbero più difficili.