Gaetano Pattarozzi
Oltre un decennio fa (vedi Excalibur n. 25 del 2001) provammo a tracciare un profilo biografico di Pattarozzi, figura non secondaria del movimento futurista degli anni trenta, cantore di una Sardegna "diversa", moderna e proiettata nel futuro, col suo "Aeropoema futurista della Sardegna", stampato per la prima volta nel 1939 e poi riedito nel 2003 per opera dell'ex assessore alla cultura del Comune di Cagliari, Giorgio Pellegrini.
Giorgio, da studioso competente e geniale qual è, ha riportato nell'attualità, con successo, pur nella totale indifferenza del proprio partito di riferimento, quella
grande stagione dell'arte, dell'architettura e della poesia sviluppatasi in Sardegna negli anni trenta, in un contesto politico inedito e originale che ha poi preso il nome di Sardo-fascismo.
La vita di Pattarozzi presenta molte pagine oscure, e se oggi possiamo far luce su alcune di esse, lo dobbiamo alla penna di uno storico umbro: Marcello Marcellini. avvocato di Terni, classe 1938, con un passato di legale della Cgil, dopo aver spulciato i faldoni contenenti gli atti di processi, ormai dimenticati, celebratisi nei primi anni del dopoguerra, ha dato alle stampe due volumi, "I Giustizieri - 1944: La Brigata Gramsci tra Umbria e Lazio" (ed. Mursia, 2009) e "Un odio inestinguibile -primavera 1944 - Partigiani e Fascisti tra Umbria e Lazio" (ed. Mursia, 2010).
I volumi ribaltano totalmente le sacre tesi del testo "ufficiale" "L'Umbria nella Resistenza", non a caso edito a cura dell'Anpi e del Pci nel 1972.
I due libri hanno fatto di Marcello Marcellini il Pansa umbro, con tutto quello che ne è conseguito in termini di attacchi violenti, ostracismi e la solita accusa di "revisionismo". A noi interessa, però, un suo saggio pubblicato nella rivista "Memoria storica" (nn. 34 e 35) edita dal Centro Studi Storici di Terni intitolato "La rappresaglia fascista di Alviano". Il saggio viene così presentato dalla rivista: «
Marcello Marcellini, scavando nei fascicoli processuali, lascia riemergere la figura di Gaetano Pattarozzi, un intellettuale sardo, poi futurista, che negli anni di guerra si contraddistinse come repressore e persecutore di partigiani nell'area amerina della nostra regione».
Da questo saggio abbiamo tratto, ovviamente in sintesi, le avventure e le disavventure che videro come protagonista il futurista sardo.