Il giovane esaltato

Marcellini, tra lo scettico e il melanconico, più da avvocato che da storico, così esprime il suo pensiero su Pattarozzi: «A ben vedere quest'ultimo episodio (l'arresto da parte dei Tedeschi, n.d.r.) potrebbe considerarsi come il naturale e prevedibile epilogo della singolare storia di un giovane "esaltato" che, dopo essersi trovato a impersonare il ruolo di un commissario di polizia come se si trattasse di un giuoco, finì "ingolfato", come scrisse monsignor Lojali, "in una troppo pericolosa avventura"».
Spiegazione, questa di Marcello Marcellini, certamente benevola, ma alquanto ovvia e scontata.
Più complicato e difficile è spiegare come mai negli anni 1943-'45, alcune centinaia di migliaia di giovani e non "esaltati" finirono "ingolfati", da una parte e dall'altra, "in una troppo pericolosa avventura".