Un fascista "scomodo"

Il fascismo "regime" non lo ebbe molto in simpatia; non per nulla quando divenne collaboratore della rivista satirica "Il Riccio", questa fu a più riprese sequestrata e, infine, soppressa. Divenuto direttore del quotidiano "Popolo Aprano" di Carrara, in seguito ad alcune inchieste sul trattamento a cui erano sottoposti i lavoratori del marmo nella provincia, inchieste non certamente lusinghiere per le autorità politiche della zona, fu sospeso dal partito. Reintegrato, incorse ancora in una serie di infortuni, per cui fu radiato dal P.N.F. per indisciplina e scarsa fede; fu anche sottoposto a sorveglianza speciale. Fu riabilitato nel 1939, in seguito al successo di un suo volume intitolato "Viaggio per le città di Mussolini"; volume per il quale ricevette l'ambitissimo premio letterario "Sabaudia".
Ruinas, nella duplice veste di giornalista e soldato, fece la guerra d'Etiopia, quella di Spagna e infine, nel 1940, fu spedito, come corrispondente di guerra, in Libia, insieme a Giorgio Almirante e Ugo Manunta.
Nel 1941 fu inviato a Berlino per dirigere un giornale per i lavoratori italiani emigrati in Germania: il giornale aveva una testata alquanto sinistra: si chiamava infatti "Lager".