Ernst Jünger
Ernst Jünger - "Terra sarda" (edizioni "Il Maestrale", Nuoro).
Jünger è morto da appena due anni alla veneranda età di quasi 103 anni; la sua vita e le sue opere hanno attraversato tutto il XX Secolo.
Ma Jünger non è né come uomo, né come scrittore figlio del secolo. Mantiene sempre, pur vivendo sino in fondo le vicende storiche e umane, un lucido distacco tra sé e i fatti di cui è partecipe. Distacco che lo porta a ricercare criticamente le "essenze" più profonde che stanno dietro allo svolgersi dei fatti e all'agire degli uomini: la vita, la morte, l'istinto comunitario o, all'inverso, lo spirito dell'anarca che è lo stimolo che spinge l'uomo a lanciare la propria ricchezza interiore contro le leggi della vita sociale e politica, che in qualche modo limitano la vita individuale.
Combattente nei due conflitti mondiali, politicamente di destra ma critico nei confronti del nazismo, "epurato" anche lui dai vincitori, ma infine riconosciuto e onorato come grande scrittore nella Germania Federale.
In Italia ha sempre conosciuto grande notorietà soprattutto per le opere "Nelle tempeste d'acciaio", "Sulle scogliere di marmo", "L'operaio", "Eumeswil", "Diario 1941-1945".
Nel dopoguerra collaborò sempre con le riviste di destra, in particolare con "Il Borghese" e "La Destra".
"Terra Sarda" è un saggio che scaturisce da un viaggio compiuto nell'Isola dall'autore nel 1954 e fu pubblicato in Germania nel 1960.
Finalmente l'anno scorso è stato tradotto in Italiano da Quirino Principe e pubblicato dall'editrice di Nuoro "Il Maestrale", con una buona prefazione di Mauro Paolo.
"Terra Sarda" non fa assolutamente parte delle opere di tipo più o meno sociologico-folcloristico che imperversano in Sardegna, anche se la mirabile descrizione del mercato del pesce di Cagliari può far pensare il contrario. Ma Jünger la riporta a un livello ben più alto del folclore con una semplice quanto singolare osservazione: «
A ogni regime politico si può dire: "mostrami i tuoi mercati, e ti dirò cosa sei". Tutti gli altri sono discorsi vacui».
Nel libro le osservazioni più banali, quella di un fiore, di una brocca, di un bronzetto, contengono sempre delle considerazioni sul "valore essenziale" di queste cose. Persino l'osservazione di uno scarabeo - vi è un intero capitolo del libro dedicato allo scarabeo spagnolo (non dimentichiamoci che Jünger oltre che valente scrittore era anche un esperto entomologo) - comporta pagine e pagine di riflessione filosofica sul valore della vita e sulla dimensione del tempo.