Operazione "Blue Moon"
Ogni tanto riemergono discussioni e polemiche in merito all'introduzione "facilitata" dell'eroina in Italia e in altri paesi, una droga che ha distrutto un'intera generazione di giovani. Ma cosa ci può essere di vero e, soprattutto, si è mai indagato a fondo?
Ne parlò per primo Riccardo Cavallaro, ex sindacalista della Cisnal e collaboratore del Sid (Servizio Informazioni Difesa italiano) dal 1971 al 1973, quando fu arrestato a seguito delle indagini sul fallito colpo di Stato de "La Rosa dei Venti". Ai magistrati riferì l'esistenza del cosiddetto "Piano Blue Moon", col quale i centri di potere occidentali stavano trasformando i giovani contestatori di sinistra e di destra in una massa amorfa perduta tra le nebbie della droga. Disse di avere appreso in Francia notizie su quel piano della Cia americana durante una esercitazione paramilitare con camerati francesi. La sua testimonianza fu raccolta durante il processo per la strage di Piazza Fontana e la stampa ne diede ampia diffusione.
Poi però si appresero altre notizie, sempre filtrate dalla stampa occidentale come fossero notizie fantasiose. Si parlò di una riunione in una località francese dei Vosgi tra esponenti dei servizi segreti di Usa, Francia, Italia e Portogallo, oltre a un piccolo gruppo di agenti dei servizi del Patto di Varsavia, i cui Stati erano anch'essi sotto pressione per le contestazioni giovanili. L'orientamento dei vertici delle strutture segrete era quello di "ammorbidire" con l'eroina le contestazioni studentesche, oltre che bloccare in qualche modo gli episodi stragisti che stavano assumendo dimensioni preoccupanti. Come? Favorendo l'introduzione massiccia di eroina a prezzi molto bassi. L'eroina, infatti, era considerata una droga elitaria, la droga dei ricchi, ed era in uso tra l'alta borghesia fin dagli Anni Trenta del XX Secolo. Ciò non deve stupirci. Bisogna capire che i servizi segreti non sono istituzioni di benevoli cavalieri intenti a corteggiare belle donne sposate con uomini importanti solo per carpire informazioni sensibili, ma erano e sono dediti alla eliminazione del nemico con qualsiasi mezzo.
Presa la decisione, gli Stati occidentali lanciarono l'operazione "Blue Moon". Cominciarono con grandi retate per eliminare le droghe leggere in circolazione, quali la marijuana, l'hashish, l'lsd e altre droghe minori, chiudendo gli occhi nel contempo per l'importazione di grandi partite di eroina, che conobbe un calo di valore per l'abbondanza sul mercato. Sappiamo oggi che Autonomia Operaia tentò più volte di impedire che i trafficanti introducessero l'eroina tra i militanti, ma ormai il danno era irreparabile. Solo il Pci e il Msi, con i partiti di centro, riuscirono a tenere fuori dai loro ambienti giovanili l'eroina e altre droghe, ma poterono farlo con provvedimenti di espulsione e con rigidi controlli interni. Mi permetto di ricordare che a Cagliari per qualche tempo circolò tra i ragazzi del Fronte della Gioventù uno strano personaggio, un giovane che veniva tra noi vestito con una pelliccia bianca che gli copriva a malapena il torso nudo. Non riuscimmo mai a capire se fosse un agente provocatore o uno spacciatore, ma ogni volta era vigilato a vista da due o tre di noi.
I gruppi giovanili estremisti di destra e di sinistra, invece, furono ben presto travolti dall'eroina. Anche due militanti del Leoncavallo, dopo prudenti indagini, scoprirono che l'eroina stava devastando il loro ambiente: c'era tra loro un gruppo di malavitosi che la forniva, così come negli ambienti dell'estrema destra milanese scoprirono che c'erano degli strani giovani che spacciavano l'eroina, nonché degli agenti segreti che giravano intorno ai loro gruppi. A sinistra raccolsero prove e indizi anche quelli del Parco Lambro, di Lambrate e Città Studi. Si diffuse subito il detto che la "Milano da bere" era in realtà la "Milano delle pere".
Chi vuole approfondire il clima e gli episodi ormai dimenticati dei terribili Anni Settanta e Ottanta in merito agli argomenti di questo articolo, può reperire su Intenet gli esiti dell'indagine condotta dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sul terrorismo in Italia (Senato della Repubblica e Camera dei Deputati) della XIII Legislatura (Documento XXIII, n. 64, anno 2001), della quale facevano parte anche i parlamentari di An Mantica e Fragalà. Oppure, se lo desidera, può consultare il quotidiano online "Contropiano", che orgogliosamente si dichiara "Giornale Comunista online". Purtroppo a pagare fu una generazione di idealisti.