Roma, 1º ottobre 1943: il raduno di ufficiali tenuto al teatro Adriano si concluse al Vittoriano; partendo da sinistra si riconoscono: Francesco Maria Barracu, sottosegretario alla Presidenza del consiglio, il Generale Rainer Stahel, Comandante della Piazza di Roma, il Maresciallo d'Italia Rodolfo Graziani, ministro della difesa della Rsi, il Generale Renato Ricci, futuro Comandante della Gnr
E veniamo al breve periodo della "Città Aperta", che da Solinas viene descritto con toni molto cupi, vuoi per le umilianti condizioni di disarmo imposte dai Tedeschi alla sua Divisione, vuoi per lo stato di frustrazione vissuto da migliaia di ufficiali a causa del dissolvimento dell'apparato militare italiano.
Eppure fu proprio in quei difficili giorni che il Maresciallo d'Italia Rodolfo Graziani, il quale dal 23 settembre 1943 ricopriva il dicastero della Difesa Nazionale del governo Mussolini, cominciò a gettare le basi delle nuove Forze Armate. Questo arduo compito venne affrontato dall'anziano Maresciallo con grande determinazione, coinvolgendo in primo luogo gli ufficiali che si trovavano a Roma. Per portarli nelle fila del nuovo esercito, furono organizzate due imponenti manifestazioni, tenute rispettivamente il 1º ottobre al Teatro Adriano e il giorno 8 al Foro Italico, durante le quali, facendo leva sull'orgoglio nazionale e sul senso del dovere, si esortarono gli ufficiali a riprendere le armi per la rinascita della Patria.
Sanna fa tutto il possibile per sminuire l'importanza dei raduni, trascurando però che poter riprendere servizio con la Rsi era una prospettiva che agli ufficiali dava benefici molto concreti.
Un ulteriore passo avanti fu poi compiuto il 13 ottobre durante l'incontro avvenuto a Rastemburg tra Graziani e Hitler, di cui il Colonnello Eugenio Dollmann riferisce i preliminari:
«
Fuhrer - esordì il Maresciallo - sono orgoglioso di potermi oggi presentare a voi quale ufficiale italiano, a testa alta. Ho assunto la mia carica, conscio della gravità del compito che mi attende, per servire la mia patria nei rapporti con l'alleato, essendo uno dei pochi alti ufficiali in grado di farlo dopo l'8 settembre».
La scena, a detta di Dollmann, fu dignitosa e Graziani si comportò senza finta umiliazione né servilismo, riuscendo a ottenere l'appoggio germanico giacché «
la conversazione riguardò poi l'organizzazione di un esercito neo-fascista composto in un primo tempo di quattro divisioni, da formare con gli internati e i prigionieri, ma soprattutto con i giovani dei territori governati dal Duce. Le quattro divisioni italiane avrebbero dovuto essere costituite e istruite in Germania e Graziani propose di inviare il generale Canevari per intendersi sui dettagli».
Le premesse erano dunque ormai poste e il 27 ottobre 1943 il Consiglio dei Ministri della Rsi poté decretare lo scioglimento delle Forze Armate Regie e la costituzione delle Forze Armate Repubblicane.