EXCALIBUR 47 - novembre 2007
in questo numero

Libri: "La Casta"

Una lunga lista dei privilegi dei politici nel libro di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella

di Roberto Aledda
La copertina de "La Casta"
A far parte della casta dei politici si può guadagnare tanto, in quattrini e in privilegi. Sicuramente i giornalisti Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, e il loro editore Rizzoli, hanno fatto un sacco di quattrini come autori del libro "La casta", vero best seller editoriale del 2007: da maggio a giugno ne sono state stampate ben otto edizioni con un milione di copie vendute.
Anche Marco Travaglio, a dire il vero, si è arricchito grazie ai libri (e non solo) su Berlusconi, ma nel caso de "La casta" non si può certo parlare di giornalismo-spazzatura.
Il libro di Stella e Rizzo non è altro che un assemblaggio di cifre e vicende documentate sui costi della politica, che fanno rabbrividire. È una iniziativa editoriale, secondo qualcuno scritta frettolosamente, che getta benzina sul fuoco del malessere popolare a fronte del dilatarsi dei privilegi dei nostri politici.
Nel libro gli autori ci raccontano storie di aerei di stato che volano 24 ore al giorno. Finanziamenti pubblici quadruplicati rispetto a quando furono aboliti dal referendum. Rimborsi elettorali 180 volte più alti delle spese sostenute. Organici di presidenza nelle regioni più virtuose moltiplicati per tredici volte in venti anni. Spese di rappresentanza dei governatori fino a dodici volte più alte di quelle del Presidente della Repubblica tedesco. Candidati trombati consolati con cinque buste paga. Presidenti di semplici circoscrizioni di quartiere con l'auto blu, anche se non è il caso del nostro presidente cagliaritano, che guadagna poco meno di 250 euro al mese contro i 3000 del suo collega palermitano con auto blu e autista.
«Lo sapevamo tutti» si può obiettare, ma non è proprio così. E il cittadino si sente sicuramente preso per i fondelli dalla stessa classe dirigente che chiede continuamente sacrifici per il risanamento del debito pubblico, quando viene a sapere che lo stanziamento pubblico del Quirinale è passato dai 140.476.000 euro del 2001 ai 224 milioni del 2007 (lasciamo perdere i paragoni con le altre nazioni per carità di patria, anche se l'indennità base annua dei parlamentari europei dell'Italia è di 149.215 euro contro gli 84.108 della Germania e i 63.093 della Francia, ad esempio) oppure che nelle elezioni Europee del 2004 i partiti italiani hanno speso 87.988.791 euro e gliene sono stati rimborsati dallo Stato (da noi) 248.956.810.
Anche la Sardegna fa la sua parte nel libro di Stella e Rizzo con le nuove province, che hanno fatto ridere tutta l'Italia, e le comunità montane come quella che comprende Quartu Sant'Elena, città al livello del mare... e poi non puoi dire che è fame di poltrone!
E per cercare un esempio di buon governo, gli autori del libro sono dovuti andare a cercare il Duce Benito Mussolini, che il 7 marzo del 1923 faceva scrivere al Ministro del Tesoro Alberto De Stefani «Per preciso ordine ricevuto dal Presidente del Consiglio ho disposto che rimangano in servizio presso codesto ministero 3 auto [...]. Attualmente risultano in uso 16 vetture: 13 di esse dovranno dismettersi entro domani sera».
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