Il
25 aprile a Cagliari, oltre alle consuete manifestazioni "di sinistra", ci sono state anche diverse iniziative "di destra", che hanno avuto un buon risalto sulle pagine dei quotidiani locali.
Riportiamo in questa pagina alcuni articoli usciti ne "L'Unione Sarda" fra il 24 e il 26 aprile, nei quali si parla della Messa nella Chiesa di San Giacomo, della corona di fiori deposta al Cimitero di San Michele in ricordo dei Martiri delle foibe e del presidio in onore dei Caduti della R.S.I. svoltosi nella scalinata di fronte alla Basilica di Bonaria.
Da "La casa in collina" di C. Pavese.
«
Ma ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini. Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso.
Guardare certi morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l'impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura, non è la solita viltà. Ci si sente umiliati perché si capisce - si tocca con gli occhi - che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato.
Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.»