Perché milito in Azione Giovani
Costruiamo un sogno
di Paolo Truzzu
«Costruiamo un sogno» recita, con una buona dose di incoscienza e di coraggio, un manifesto di Azione Giovani. Quali motivi può infatti avere oggi un giovane per sognare? Un giovane magari meridionale e disoccupato? Pochi o nessuno in questa Italia di fine secolo dove anche la speranza sembra un bene di lusso.
Non è facile nemmeno per chi, a quindici, diciotto o vent'anni, voglia impegnarsi in politica. Tutto trama contro di lui. Miti, ideologie, convinzioni, e per alcuni parrebbe, talvolta, pure gli ideali sono crollati. E insieme a essi sarebbe finita anche la storia. Ma questa fine delle ideologie sembra essere a sua volta una potentissima ideologia, che tutto permea e tutto modella secondo la "logica del pensiero unico". Il mondo è fatto così. Nessuno lo può cambiare. «Non sprecare inutilmente le tue energie» è lo scontato leitmotiv di fine secolo. La cronaca politica degli ultimi giorni ha poi frustrato le residue speranze di cambiamento. La Seconda Repubblica è morta prima di nascere. Il grande centro torna prepotentemente alla ribalta. La politica del "vogliamoci bene" e del "ma chi te lo fa fare" è dietro l'angolo. Avevamo sperato di non morire democristiani... Insomma, più che un sogno, l'incubo che torna.
C'è tuttavia chi da questo incubo vuole uscire, magari per sognare ancora una volta a occhi aperti. Chi cerca quotidianamente di costruire e diffondere un progetto politico che abbia forti valori e ideali di riferimento. Chi non promette favori, casa e lavoro, ma semplicemente offre qualcosa in cui credere. Qualcosa da conquistare con sacrificio e costanza.
Chi ha fiducia nell'uomo e nelle sue incredibili capacità. Non nel singolo individuo atomizzato, ma nella persona inserita in una "comunità", parte viva di un tutto.
Chi pensa che questa benedetta, o maledetta, "globalizzazione" non significhi necessariamente "omologazione". Chi crede che ci sia ancora lo spazio per l'affermazione e la valorizzazione delle specificità e delle differenze, in virtù dell'"unicità" ed "irripetibilità" di ogni essere umano, e rifiuta i modelli falsamente egualitari e livellatori della sinistra.
Chi ritiene che il primato dei valori tradizionali possa essere riaffermato, sapendo che si tratta in gran parte di valori pre-politici che hanno accompagnato la storia dell'uomo. Valori che sono esistiti, seppure in maniera differente, prima, durante e dopo il fascismo. Che possa essere un concetto di libertà legato alla responsabilità, in contrapposizione alla "finta libertà", e spesso "vera schiavitù", di fare sempre e comunque ciò che si vuole.
Chi crede ancora nella Vita, nella Famiglia e nella Patria. Chi crede che questo stramaledetto paese, devastato da cinquant'anni di corruzione, vigliaccheria e meschinità possa un giorno riacquistare il senso della propria storia e del proprio destino.
Forse questo sogno è solo il frutto della follia di un giovane idealista. Ma fino a quando nessuno mi impedirà di sognare e troverò altri giovani che vogliono ancora sognare sarò profondamente orgoglioso della mia pazzia.