Viva Verona!
di A. A.
Viva Verona! Avete visto? Un successone. Fini ha incantato tutti. Che bel discorso: niente più abiure, del resto ne abbiamo fatto una scorpacciata, un po' di liberismo che non guasta mai, sia a destra che a sinistra, niente anticomunismo, ormai demodè, opposizione pacata al centrosinistra (anzi sinistra-centro) e, per carità, rispetto per la magistratura, Colombo a parte, che è un pericoloso estremista di sinistra, come dice D'Alema.
Tutti in giuggiole: "La Repubblica", "La Stampa", "L'Unità" gioiscono! Finalmente una destra come piace a noi: moderata, antifascista, rispettosa della sinistra, che ha messo all'indice tutti quei libracci su Mussolini, Gentile, Evola, ecc.; che imparino i residui nostalgici di destra: se vogliono ancora sentire parlare di questi signori vadano piuttosto ai convegni che gli assessori alla cultura (intelligenti) del P.d.S. organizzano un po' per tutta Italia!
Niente a che vedere con quel pericoloso estremista del Berlusca! Rozzo e maleducato: ha avuto persino l'ardire di distribuire 5.000 copie del libro sulle stragi del comunismo, che cattivo gusto! E poi ha minacciato di far saltare la bicamerale! Come il tiranno che tuonava contro l'aula sorda e grigia! Ma Fini gliene ha cantate quattro! Lo ha subito rimesso in riga! E che la smetta una volta per tutte di dialogare con la Lega, l'unico partito antisistema come il M.S.I. durante il deprecato cinquantennio (democristiano).
E per finire il nuovo simbolo: la coccinella, ovvero, per i più incolti, la babbaiola. Che invenzione! Altro che le cimici dei ventennio o il gladio della famigerata R.S.I.. Che animaletto delicato e innocuo, e poi fa molto chic! Soprattutto quando cammina su certe piante sempre verdi, come la quercia e l'ulivo!