Manifestazione dei Cobas e dei comunisti contro la Cgil milanese
al grido «Landini, i fascisti siete voi, venduti!»
La devastazione della sede nazionale della Cgil romana di sabato 9 ottobre a opera di militanti di Forza Nuova a poco più di una settimana dal ballottaggio per l'elezione del sindaco di Roma non è in assoluto una novità: negli anni '60, con regolarità impressionante, sotto elezioni, si verificava sempre "l'aggressione fascista" nel portico d'Ottavia che delimitava il quartiere ebraico di Roma.
Ma non è questo l'aspetto più rilevante del fatto, sia che si consideri il comportamento delle forze dell'ordine non adeguato alla bisogna o, peggio, strumentale rispetto a una strategia della tensione.
Noi che siamo vecchi di queste cose, anche per antiche esperienze personali, propendiamo per la seconda tesi.
È mai possibile che a un pregiudicato, e non per reati politici, sorvegliato speciale come Giuliano Castellino, sia stato permesso non solo di arringare la folla alla manifestazione dei no vax ma pure di incitarla a muoversi verso la sede della Cgil, concordare con la polizia un corteo sino alla sede del sindacato, lasciata completamente sguarnita da ogni protezione. Da qui un assalto con pochi danni e nessuna vittima, tra l'altro debitamente filmato, con gli assalitori gioiosi e a viso scoperto.
Come pure non ci convince il fatto che Forza Nuova volesse semplicemente fare una manifestazione pacifica che poi gli è sfuggita di mano per opera dei soliti super "rivoluzionari".
Ma il vero problema è un altro: perché Forza Nuova voleva fare una manifestazione, in nome dei no vax e dei no green pass, proprio di fronte alla sede della Cgil?
Sappiamo tutti che questo sindacato è solo l'ombra di quello che era alcuni decenni fa, quando bastava uno sciopero generale per far cadere un governo. Passati i tempi quando un Cofferati portava in piazza un milione di persone! Scomparsa la classe operaia, finita la lotta contro i padroni. Con la sinistra innamorata del mercato globale, la Cgil si è trasformata in un sindacato neo-corporativo che invoca la collaborazione fra le classi e l'intervento e la mediazione del governo per la risoluzione dei conflitti sociali.
Ed è in quest'ottica che la Cgil, già a partire dal primo governo Conte, ha instaurato dei rapporti abbastanza cordiali con i partiti del centrodestra. Che in questa fase dei cosiddetti no vax e no green pass la posizione della Cgil sia più vicina a quella della Lega e di Fratelli d'Italia che non a quella dei partiti della sinistra è sotto gli occhi di tutti.
Serviva pertanto ripristinare i vecchi steccati e porre di nuovo la Cgil sotto l'egida della sinistra, magari ripristinando il logoro fronte antifascista e, giusto per non farsi mancare nulla, porre sopra la graticola i partiti della destra, di nuovo accusati di essere contigui a forze neofasciste. Forza Nuova, volutamente o per incoscienza, si è prestata a questo gioco.
Giusto come quegli squadristi che nel '24 ebbero la bella pensata di dare una "lezione" a Giacomo Matteotti, proprio quando Mussolini aveva raggiunto un accordo con i socialisti, i quali dovevano entrare nel suo governo ottenendo due ministeri.
Per concludere, ottenuti o meno gli obbiettivi prefissi, cessato il can can antifascista, gli arrestati verranno rilasciati alla spicciolata e Forza Nuova, lungi dall'essere sciolta, continuerà la sua attività sino a estinzione naturale.
Nel merito si accettano scommesse.