EXCALIBUR 130 - luglio 2021
nello Speciale...

Gli inizi

<b>Napoleone</b> durante l'assedio di Tolone, di Edouard Detaille (1848-1912) - Muséè de l'Armée. Detaille, per la sua precisione nei dettagli, era considerato l'artista semiufficiale dell'esercito francese
Napoleone durante l'assedio di Tolone, di Edouard
Detaille (1848-1912) - Muséè de l'Armée. Detaille, per la
sua precisione nei dettagli, era considerato l'artista
semiufficiale dell'esercito francese
Intanto le notizie sulle difficoltà finanziarie familiari lo preoccupavano sempre più, insieme a quelle sullo stato di salute del padre. Prese una decisione che lasciò tutti increduli.
Voleva saltare le tappe della carriera scolastica per diventare entro un anno ufficiale effettivo ed entrare subito in un reggimento regolare col grado di sottotenente. A quindici anni si era già assunto il dovere di sostenere la famiglia. Voleva vincere il concorso per l'accesso a una scuola di artiglieria, ma ci voleva arrivare non da cadetto ma col grado di ufficiale, con stipendio più alto.
«È una pazzia», gli disse cautamente Des Mazis, che era più grande di lui e più avanti con gli studi. Ma lui non voleva aspettare i tre anni regolamentari per ricevere i galloni di sergente maggiore, voleva superare gli esami di ufficiale entro un anno.
Per questa "pazzia" doveva conoscere perfettamente tutte le formule dei quattro volumi del Trattato di Matematica del Professor Bezout, materia "colta" dell'Artiglieria. Presa la decisione, si buttò a studiare i volumi con una velocità che lasciava stupiti i colleghi. Smise di seguire i corsi di danza e di buone maniere, materie non militari ugualmente insegnate a Brienne, contrariamente ai bei rampolli della nobiltà che le avrebbero sfoggiate a Parigi.
Calcolò di farcela in tre mesi, aveva fretta, sentiva che doveva muoversi. Nel febbraio del 1785 era alle prese col terzo volume di matematica quando il 24 apprese che il padre trentanovenne era morto a Montpellier ucciso da un cancro allo stomaco, evocando il suo nome. A Des Mazis, che tentava incautamente di consolarlo, e al direttore Valfort rispose che sono le donne a piangere.
Doveva essere sottufficiale di artiglieria a settembre e diventare "allievo" non gli interessava. Stava per compiere sedici anni e si sentiva già pronto: ai primi di settembre a Parigi, davanti alla commissione di esame pubblico, c'erano ufficiali di artiglieria della capitale, gli ispettori delle scuole, il Commissario della Guerra Roland de Bellebrune.
Non si emozionò, alla lavagna tracciò rapidamente schizzi e disegni, formule e equazioni. Aveva la voce calma e decisa, i pensieri gli venivano rapidi, una costante che lo accompagnerà tutta la vita. Cinquantotto cadetti furono ammessi quali sottufficiali di Artiglieria, lui era il quarantacinquesimo, Des Mazis cinquantaseiesimo.
Davanti a lui solo gli allievi delle scuole militari di Parigi, i più bei nomi della nobiltà francese. L'Arma sapiente dell'Artiglieria retrodatò la sua iscrizione ai ruoli al 1 settembre 1875: aveva sedici anni appena compiuti!
Ottenne di essere assegnato al 64º Reggimento artiglieria "La Fère" di Valence, che forniva due compagnie di artiglieri per la Corsica. Gli cambiarono il cognome in Bonaparte, più adatto alla pronuncia francese. Sapeva che da Valence alla prima occasione avrebbe potuto rivedere la sua famiglia e la sua terra.
Nell'estate del 1786 scoppiò una rivolta tra gli operai di Lione e la sua compagnia fu inviata a reprimere la rivolta. Lui era tra gli ufficiali in subordine, osservava e imparava. Tre operai furono impiccati senza pietà, ma non provò alcun turbamento.
Finalmente gli diedero il suo primo congedo militare e il 15 settembre 1786 era in Corsica. Lì intrattenne rapporti confusi con diversi esponenti dell'indipendentismo isolano, ma era incerto, passava momenti di ardore isolano e altri nell'incertezza sul suo futuro francese. Chiese un congedo militare per un anno, ma nel frattempo andò a Parigi per sollecitare un contributo per la ripresa delle attività agricole della famiglia.
Non ne ricavò nulla e tornò in Corsica deluso di non poter aiutare la famiglia, poi dovette tornare al reggimento nella caserma di Auxonne, dove scoprì di non sapere molto sulle teorie della balistica moderna. Si tuffò nuovamente negli studi, tanto che il Gen. Du Teil lo notò, incaricandolo di studiare il lancio di bombe con cannoni d'assedio, provocando la gelosia dei superiori.
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