EXCALIBUR 124 - gennaio 2021
in questo numero

Da Gratteri a Freedom House

Dovremmo desiderare tutti l'indipendenza dalla Magistratura

di Lancillotto
il mondo di Freedom House: verde (libero), giallo (parzialmente libero), viola (non libero)
Il mondo di Freedom House: verde (libero), giallo (parzialmente
libero), viola (non libero)
Giustizia a orologeria? Solo il pensiero scandalizza i benpensanti e fa inorridire la Magistratura, che della sua indipendenza e imparzialità ne fa un vessillo da sbandierare a ogni piè sospinto.
Casi come quello di Palamara non ne scalfiscono l'impenetrabile corazza di spavalderia e sicumera. E andiamo avanti in questo modo ormai dagli anni '90 del secolo scorso.
Leggiamo l'ultima dichiarazione del Pm Nicola Gratteri, rilasciata a ben due giornali, Corriere della Sera e Repubblica, tanto per essere sicuro che il suo pensiero a proposito dell'incriminazione del segretario Udc Cesa sia ben chiaro:
«Fino all'altra sera gli ho sentito dire in tv che lui e l'Udc non sarebbero entrati nella maggioranza, quindi questo problema non si è posto»
Banalmente ci si domanda: e se Cesa avesse detto il contrario dando il suo appoggio al governo? Allora nessuna iscrizione nel registro degli indagati?
Vertici della Magistratura e stampa cosiddetta liberal naturalmente si sono ben guardati dallo stigmatizzare dichiarazioni del genere, considerando anche che un magistrato dovrebbe fare il suo lavoro in silenzio, senza proclami sui giornali o apparizioni in tv.
Saltiamo a un altro argomento in apparenza lontano ma in realtà ben collegato a questo.
Freedom House è un'organizzazione americana che da decenni fotografa ciò che avviene nel mondo sul fronte delle libertà politiche e civili e sul rispetto dei diritti umani.
Ne abbiamo già parlato un decennio fa (Excalibur n. 58, febbraio 2010).
Ho esaminato il rapporto "Freedom in the world 2020" e dopo oltre 10 anni dal precedente articolo la situazione delle libertà nel mondo non è certo migliorata. Se nel 2010 c'erano 89 paesi definiti liberi, nel 2020 essi sono 84 e quelli non liberi dai 56 del 2010 sono diventati 59.
In un anno 27 paesi hanno migliorato la loro classificazione e ben 64 hanno peggiorato il loro punteggio complessivo. Un quadro desolante.
I primi paesi al mondo dal punto di vista delle libertà (alcuni con il massimo punteggio, 100/100) sono: Finlandia, Norvegia, Svezia, Olanda, Canada, Lussemburgo, Uruguay. Gli ultimi paesi al mondo sono: Siria, Turkmenistan, Eritrea, Corea del Nord, Guinea Equatoriale, Somalia, Arabia Saudita.
E l'Italia? È nella posizione 48, con una valutazione pari a 89/100, che nasce da 36/40 per quanto riguarda i "Diritti politici" e 53/60 per le "Libertà civili".
Per il primo punto il rapporto trova carente l'osservanza dei diritti dei migranti e sottolinea l'aspetto endemico della corruzione. Inoltre il crimine organizzato mantiene la sua capacità di intimidazione e di influenza nei confronti della politica soprattutto a livello locale. La valutazione di 36/40 nasce in particolare per la capacità di influenzare l'espressione del voto.
Ma è il secondo gruppo di valutazioni quello che ci interessa: nel campo delle "Libertà civili" sono le "Regole della legge" e l'"Autonomia personale e diritti individuali", che hanno punteggi inferiori al massimo, come invece ci si dovrebbe attendere da un paese cosiddetto civile.
In particolare risultano inferiori:
- indipendenza del potere giudiziario
- prevalenza del giusto processo in materia civile e penale
- protezione contro l'uso illegittimo della forza
- ineguale applicazione della legge, politica e pratiche per tutti i segmenti della popolazione
- impossibilità di esercitare il diritto alla proprietà privata e alle attività private senza indebita interferenza delle Stato o di altri attori
- mancanza della possibilità di godere di uguali libertà e opportunità in merito alle iniziative economiche.
In questo giudizio c'è tutta l'Italia: dalla preponderante e ingombrante presenza dello Stato e della sua burocrazia, alla lentezza della giustizia e all'uso sconsiderato delle misure cautelative.
Entrambi questi aspetti trasformano il cittadino in suddito.
Ad altri il compito di esaminare l'Italia tra altri 10 anni. Auguri.
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