Paolo Camedda, sempre in prima linea
Paolo Camedda se n'è andato in silenzio il 6 novembre. Rivolgiamo condoglianze affettuose ai figli Ennio e Francesca.
Certo, tutti noi sapevamo che era malato da tempo, ma confidavamo che la sua forte fibra gli avrebbe permesso di superare anche l'insulto di questo maledetto virus. È rimasto con noi fino alla fine e ha partecipato il 9 ottobre all'ultima assemblea della nostra Associazione Vico San Lucifero. Lo abbiamo visto per l'ultima volta contento di stare con i suoi "ragazzi" e di conoscere alcuni nuovi soci.
È stato un vero leader della giovane Destra. Era un uomo d'azione, piuttosto che un problematico intellettuale sempre indeciso sul da farsi. In quei tempi difficili degli anni Sessanta e Settanta aveva capito, prima e meglio di tutti, che le grandi organizzazioni della "gioventù nazionale" per sopravvivere si dovevano chiudere in quadrato, reagendo alla violenza montante con energia e coraggio. Da buon graduato dell'esercito ci insegnò come dispiegarci e "attrezzarci" a presidio dei comizi e delle nostre manifestazioni. Per tenere unite centinaia di giovani che frequentavano le sedi del Msi, della Giovane Italia, del Fuan e poi del Fronte della Gioventù sapeva bene che era necessario aggregarli non solo parlando di politica e di grandi iperbolici sistemi, ma anche creando occasioni di incontro e di vita vissuta in comune.
Così, insieme a pochi altri "docenti", si inventò corsi di ripetizione scolastica per aiutare chi ne aveva bisogno. Promosse anche alcune squadrette di calcio amatoriale e gite di svago, oltre a grandi incontri politici ricchi di significato e di grande impatto. Peraltro non fu solo uomo d'azione. Lo ricordo quando organizzava riunioni, incontri e convegni politici. Paolo pretendeva che ci presentassimo alle conferenze numerosi, perché voleva che comprendessimo meglio le ragioni per le quali ci battevamo. E ci teneva moltissimo, quasi con piglio militaresco, che ci specializzassimo tutti nel confezionare opuscoli, riviste periodiche, volantini. Oh, quante affissioni di manifesti elettorali, quante migliaia di volantini abbiamo distribuito con lui nelle strade cittadine e nei centri della provincia.
Nel tempo dimostrò di essere anche un abile uomo politico, lui che rifuggiva la politica politicante, facendo vita attiva nelle nostre organizzazioni e risultando figura trainante in molte "svolte" che cambiavano il quadro delle nostre dirigenze. Da consigliere del Comune di Cagliari riuscì a ottenere nel Parco cagliaritano delle Rimembranze una zona dedicata alle Vittime delle Foibe, ove ogni anno gli uomini della Destra sarda le onorano con una silenziosa cerimonia. Fu dirigente provinciale e nazionale del Fronte Universitario di Azione Nazionale e delle altre strutture del vecchio Msi e di An. Da consigliere comunale e successivamente provinciale ottenne importanti riconoscimenti, tanto che il suo impegno permise che finalmente i rappresentanti della destra nelle istituzioni fossero rispettati e considerati uomini con pari doveri ma anche con pari diritti.
Insostituibile organizzatore della rituale cena del 28 ottobre, lui che chiamava personalmente tutti i possibili interessati, fece in modo che vi partecipassero anche figure delle istituzioni pubbliche che poco avevano a che fare col nostro mondo: vi partecipavano per onorare lui che li aveva voluti coinvolgere. E così, secondo il suo stile unico, faceva in modo che si allargasse il consenso e la simpatia per un mondo che altrimenti sarebbe stato condannato all'oblio e all'emarginazione.
La sua scomparsa rappresenta per noi dell'Associazione Vico San Lucifero una svolta storica, proprio nel momento in cui sono venute a mancare altre importanti figure storiche della Destra sarda, che ricorderemo a breve in una edizione di Excalibur. È però certo che con Paolo è andato "oltre" un periodo preciso della nostra vita vissuto con passione, con spensieratezza giovanile, con impegno e con grande sacrificio. Una delle pagine più belle della nostra vita, che non è fatta soltanto di impegno politico e di militanza. Ma, sicuramente, è la più bella pagina della nostra esperienza ideale e politica.