EXCALIBUR 116 - luglio 2020
in questo numero

La guerra di secessione americana

Dopo oltre 150 anni ritorna attuale il problema irrisolto degli Stati Uniti

di Gianluca Cocco
<b>Abramo Lincoln</b>, 16º presidente degli Stati Uniti (1809-1865)
Abramo Lincoln, 16º presidente degli Stati Uniti
(1809-1865)
Sebbene l'ultima battaglia venne combattuta il 13 maggio 1865, dal 12 aprile 1861 al 23 giugno 1865 ebbe luogo negli Usa la Guerra di Secessione, passata alla storia per l'abolizione della schiavitù di parte della popolazione nera.
(4 marzo 1861) «Io non ho intenzione, direttamente o indirettamente, di interferire con l'istituzione della schiavitù negli Stati Uniti, dove esiste. Credo di avere il diritto legale di farlo e non ho volontà di farlo», e ancora «Sembra esserci una certa apprensione tra la gente del Sud riguardo al fatto che con il sopraggiungere di un'amministrazione repubblicana le loro proprietà e la loro pace e sicurezza personale saranno messe in pericolo; ma in realtà non c'è mai stato alcun motivo ragionevole per provare tale preoccupazione. In effetti, le prove più ampie del contrario sono esistite per tutto il tempo e sono state sempre disponibili al loro controllo. Ciò si può ritrovare in quasi tutti i discorsi pubblicati di colui che ora si rivolge a voi. Non faccio altro che citare uno di quei discorsi quando dichiaro che non ho alcuno scopo, direttamente o indirettamente, di interferire con l'istituzione della schiavitù negli Stati, in cui essa esiste. Credo di non avere alcun diritto legale per poterlo fare e non ho d'altra parte neppure alcuna inclinazione a farlo».
Questo fu parte del discorso d'insediamento alla Casa Bianca di Abramo Lincoln. In linea con queste dichiarazioni: «Sono d'accordo con il giudice Douglas sul fatto che il negro non è il mio pari per molti aspetti, certamente non nel colore della pelle umana, forse non in virtù di doti morali o intellettuali. Ma nel diritto di mangiare il pane, senza dover attendere il permesso di qualcun altro, che guadagna dalla sua stessa mano che lavora, è il mio pari e il pari anche del giudice Douglas, e il pari di ogni uomo vivente» (dal confronto elettorale di Lincoln-Douglas).
Douglas fu importante uomo politico del Partito Democratico, mentre Lincoln era Repubblicano.
La sinistra americana della seconda metà dell'Ottocento fu una parte politica filo schiavista, mentre la destra repubblicana, grazie a Lincoln, fu abolizionista.
Ironie della storia o distorsione storica volutamente creata da certa parte politica americana sinistra da sfruttare nelle campagne elettorali?
Lo stesso Lincoln fu ucciso da un simpatizzante confederato e il dopoguerra americano successivo al 13 maggio 1865 non fu un periodo facile. Quell'intervallo di tempo venne affrontato da personaggi all'altezza della situazione, come lo stesso generale confederato Robert Lee, che tanto si spese per la pacificazione nazionale. Il tutto è testimoniato non solo dai documenti storici o reperti fotografici, ma anche da innumerevoli filmati d'epoca che riprendono i reduci di entrambe le parti (anche molto anziani) incontrarsi e salutarsi sui vecchi campi di battaglia, nelle rivisitazioni storiche tutt'ora molto popolari tra la gente.
Sostenere poi che il sud fu schiavista al contrario del nord è un falso storico, lo stesso Lincoln crebbe in una famiglia benestante e godeva dei privilegi di avere la servitù domestica afroamericana, non diversa da quella di un qualsiasi benestante del sud sul piano dell'inclusione sociale e della libertà. Va detto che soltanto un terzo degli ufficiali sudisti, e non di certo la maggioranza, ma molto meno della metà, era economicamente interessato al mantenimento della schiavitù.
Fu una guerra combattuta per questioni politiche ed economiche ma non di certo etiche.
Non è raro nei territori del sud imbattersi oggi in brava gente nera che non deturpa il patrimonio storico artistico nazionale Confederato e sovente capita di vederli sventolare il vessillo confederato attribuendogli un valore identitario-culturale-religioso (trattandosi di una croce). Va anche detto che molti di loro sono discendenti di soldati confederati neri arruolatisi volontariamente con la divisa grigia per difendere la Patria dall'invasione nordista.
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