Sopra: manifesto di propaganda per l'arruolamento nella Divisione Galizien
Sotto: recente manifestazione per rendere omaggio ai caduti della Divisione
«
We killed the wrong pig». Abbiamo ammazzato il maiale sbagliato, aveva detto Churchill, secondo numerose testimonianze, alla fine della seconda guerra mondiale, riconoscendo fuori tempo massimo che il nemico principale da abbattere doveva forse essere Stalin e non Hitler.
E proprio dai contrasti con gli alleati bolscevichi già in costante crescita durante gli ultimi mesi delle operazioni di invasione della Germania, dai quali scaturì poi la cosiddetta Guerra Fredda che ha portato a un'Europa divisa dalla Cortina di Ferro, operazioni in tutto il mondo a opera di Cia e Kgb e conseguenti crisi internazionali che ci han fatto sfiorare più di una volta una guerra nucleare (vedi il caso dei missili a Cuba e la fallita invasione della Baia dei Porci del 1962), che ha preso origine questa storia.
Una vicenda poco conosciuta, almeno fuori dai confini britannici, che riguarda la sorte di una intera Divisione delle Waffen S.S., la 14ma Waffen Grenadier Division der S.S. (Galizische nr. 1). Composta prevalentemente da Ucraini della regione della Galizia, situata nella parte ovest del Paese e confinante con Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.
La storia del Popolo ucraino, della sua lotta contro l'oppressione della Russia comunista, la sua insopprimibile volontà di tornare a essere cittadini in una libera Nazione e i suoi rapporti con i Tedeschi a partire dell'inizio dell'invasione dei territori sovietici nel giugno del 1941 con l'Operazione Barbarossa è complessa e molto interessante. Consiglio, a chi volesse approfondire, un ottimo libro dal titolo "Spezzando le catene. La divisione Ucraina delle Waffen S.S." di Carlos Caballero Jurado (Editore NovAntico). Mi limito solo a ricordare una parola: "Holdomor". È un acronimo che in Ucraino significa "infliggere morte attraverso la fame" e indica la carestia indotta da Stalin, che requisendo sistematicamente tra il 1929 e il 1933 praticamente tutta la produzione agroalimentare e le scorte di cibo causò la morte di milioni di Ucraini, con stime che arrivano a parlare di 7-10.000.000 di vittime. Questo per far capire come mai quando le truppe del Reich e i loro alleati entrarono in Ucraina questi vennero accolti come liberatori da un tripudio di folle.
Gli Ucraini si sarebbero schierati da subito a decine di migliaia al fianco del Nazionalsocialismo in quella che consideravano una crociata comune contro i comunisti e il loro odiatissimo leader, ma le miopi politiche "germano-centriche" rallentarono di un paio di anni questa collaborazione che poteva imprimere alla campagna di Russia una svolta decisiva. Da una parte gente come il Reichskommissar Erich Koch, che considerava tutti i Popoli dell'Est come subumani e li trattava di conseguenza, dall'altra gente come il filosofo nonché responsabile dell'Ostministerium (ministero per i territori dell'est) Alfred Rosenberg, che come molti altri vedeva la necessità di coinvolgere quanti più potenziali alleati e popolazioni affini.
Come si sa la dura realtà bellica dette tardivamente ragione a questi ultimi. Le Waffen S.S. dal canto loro avevano le idee ben chiare dall'inizio, tanto che l'incorporazione di divisioni di volontari di nazionalità altra da quella tedesca era iniziata già nel 1940 con i Paesi Nordici e Scandinavi e poi sino alla fine con la formazione di unità praticamente di combattenti di tutti i Paesi europei e non solo (si pensi alla "Indische Legion" composta da Indiani), cosa che portò alla fine del conflitto ad avere la metà se non oltre dei soldati delle S.S. Combattenti a non essere Tedeschi (500 mila minimo su una forza di circa 1 milione).
Fu così che quando, nell'aprile del 1943, fu aperto il reclutamento per la prima divisione di S.S. ucraine, gli arruolatori della 14ma Galizien videro affluire decine e decine di migliaia di volontari (si parla di circa 80 mila, quindi quasi 10 volte il numero necessario minimo per formare una divisione).
Le vicende belliche di questa unità, che aveva condizionato il suo giuramento ad Hitler all'impiego esclusivo sul fronte dell'est e aveva preteso cappellani militari per i reparti, è appassionante e le pubblicazioni a riguardo non mancano a partire da quella già citata. Ma a noi interessa sapere cosa è successo subito dopo la sua resa alle truppe britanniche e americane, avvenuta il 10 maggio del 1945 in Austria dopo che aveva combattuto sino all'ultimo contro l'arcinemico Sovietico.
I resti della divisione (più di 8 mila su una forza di più di 15 mila) furono internati nel campo di prigionia di Rimini, gestito esclusivamente dagli Inglesi, che impiegavano in larga parte personale polacco. Nonostante le pressanti richieste dell'Unione Sovietica di vedersi consegnare i prigionieri, che nel frattempo erano stati riclassificati non più come Sep - Surrendered Enemy Personnel (personale nemico arresosi), ma come Pow - Prisoners of War, pare grazie anche agli uffici del Vaticano che li giudicava buoni Cristiani (Cattolici di rito greco, da non confondere con i Greco-Ortodossi) e ferventi anti-comunisti. Fatto sta che nell'aprile del 1947, con il beneplacito del Primo Ministro britannico Attlee, un Laburista e fervente anti-nazista della prima ora (era stato uno dei più accesi oppositori della politica di compromesso attuata da Chamberlain nei confronti di Hitler nel 1938), quasi tutti vengono imbarcati a Venezia con direzione Gran Bretagna: mezza Divisione e più di Waffen S.S. accolte nel Regno Unito; un caso praticamente unico e molto strano, se si pensa alle masse di prigionieri consegnati all'Unione Sovietica dagli Alleati, quasi tutti andati incontro a una bruttissima fine fatta di torture, deportazioni, uccisioni di massa (Cosacchi, Volontari della Brigata S.S. Kaminski e dell'Esercito di Liberazione russo di Vlasov: centinaia di migliaia di persone).
Questi veterani invece vennero rilasciati con pieni diritti di residenza dopo una permanenza in campi di transito e dopo un esame molto frettoloso e superficiale da parte dell'intelligence militare. Alcuni emigrarono in Canada, ma la maggior parte si insediò nella zona est dell'isola o in Scozia, dove si dedicarono prevalentemente ad attività agricole guadagnandosi una fama di onesti e infaticabili lavoratori. Molti di loro si iscrissero alla Augb, Associazione degli Ucraini di Gran Bretagna, della quale facevano parte altri connazionali che avevano combattuto sotto le insegne polacche durante la guerra, ma tutti comunque accomunati per ovvie ragioni da un ferventissimo anti-comunismo. L'Augb esiste tutt'oggi ed è molto operativa nel Paese (www.augb.co.uk), comprende una serie di branche e organizzazioni parallele come scuole, gruppi scoutistici e teatrali, case per anziani, chiese e varie associazioni compresa tra le altre una dedicata ai Veterani di guerra. L'associazione ha supportato dall'inizio con varie iniziative la madre patria nel corso della crisi della Crimea e della regione del Donbass.
Nel corso degli anni, in particolare in quelli succedutisi al crollo dell'Unione Sovietica, non sono mancate le accuse, generalmente scatenate da articoli o trasmissioni televisive, sulla Divisione S.S. in Gran Bretagna e i presunti crimini commessi dai suoi reduci. Famosa l'inchiesta della Bbc del gennaio 2001, ma la faccenda torna ciclicamente a galla, soprattutto grazie a testate come il Guardian o il Sun, che neanche un anno fa (e con eco simile sul diffusissimo Daily Mail che parlava di pensionati S.S.) titolava sensazionalmente: "Possiamo rivelare che 25 assassini delle S.S. vivono ancora tranquillamente in Gran Bretagna".
Comunque sarà per il basso profilo che hanno sempre tenuto, vuoi per le protezioni che gli erano state garantite ai tempi della guerra fredda o per la infondatezza di queste accuse generiche, i vecchi Veterani S.S. sopravvissuti della 14ma Galizien, veri e propri membri di quella che celiando potremmo definire una Nazi-Gladio in salsa britannica, continuano a curare i loro lindi giardini, andare al pub dell'angolo e a scambiare due chiacchiere con il negoziante di fiducia. Ormai con un perfetto accento Scottish o dell'East Anglia, magari.