EXCALIBUR 101 - gennaio 2018
in questo numero

Da Palermo per parlare di politica

Analisi di una realtà lasciata troppo spesso alle scelte della demagogia

di Vittorio Susinno
Il simbolo nazionale di CasaPound
Caro Excalibur,
quando riporterai queste righe io sarò già a Palermo, mia città di nascita, in cui mi trasferisco dopo 6 anni e 2 mesi da studente "fuori sede" a Cagliari. Il tempo è passato veloce e non ti nascondo che, se mi fermo a pensarci, mi mancherà la città che mi ha accolto 19enne, con le sue torri bianche, l'architettura pulita ed elegante delle vie attorno al tribunale e tutte quelle peculiarità di cui ho accennato nel pezzo edito da Casteddu Online il 17 dicembre.
Con te, qui, parlerò più strettamente di politica.
Non sono stati pochi gli ostacoli che il percorso politico ha presentato in città e farsi largo tra diffidenze preconcette, prudenze algide e risorse limitatissime non è stato semplice, specialmente nel clima "fatalizzato" dalle esperienze partitiche che hanno spolpato un'area politica un tempo fiorente.
La logica calcolatoria, puramente elettoralistica, ha contribuito a decostruire il costruito con i tanti sacrifici di chi per vocazione ha sacrificato e non per tornaconto. Ma tu sei rimasto intatto, per 100 numeri. Sei sopravvissuto! Alimentato da chi per passione ha avuto qualcosa da dire, e non per incarico. Non è scontato al giorno d'oggi, specie nella stessa "area" in cui nelle fondazioni non si discute di altro che di patrimoni immobiliari. Ma non tutto è perduto e qualcuno continua imperterrito la sua via a costruire i suoi avamposti autofinanziati, concretizzando quella bellissima parola che è "militanza".
Ancora 100: è il numero della sede cagliaritana di CasaPound (come ha notato anche il quotidiano Libero). E a distanza di due mesi siamo già a 106, contando le nuove sedi di Genova, Roma Sud, Fermo, La Spezia, Reggio Calabria e Verona.
100 voti? Massimo 106, sminuirebbe qualcuno. Ma oggi la realtà sta guadagnando terreno sulla boutade, sulla stampa asservita, su chi della politica ha fatto professione senza preoccuparsi di produrre e, incalzato, trotta e raccatta per fuggire lo spettro della disoccupazione.
Competenza! Esperienza! Voto utile! Ecco rievocata la trinità degli imbalsamatori. Ma non sarà arrivato il momento di finirla con quest'oppio dei popoli? Se così non fosse tocca accelerare i tempi perché i farisei hanno infestato da troppo tempo il tempio, e la simbologia da essi rievocata come feticcio dei bei tempi andati ricorda più le pietrificazioni di Medusa che la dinamicità della fiamma (sempre utile ad accenderlo però, l'oppio). Da capodanno a primavera è un attimo e l'11 marzo l'Italia vota (stando a quanto dicono oggi i tg).
Renzi trotta, Salvini gira, Meloni imita.
Berlusconi è il centro immobile attorno al quale i tre completano l'ellisse.
Tutto cambia per restare uguale.
Le 5 stelle cadenti hanno vagato nel cosmo senza direzione, da destra a sinistra e viceversa, prima di finire in qualche buco nero. Anche gli "elettori di destra" che hanno seguito il canto del Grillo se ne sono accorti e parecchi, stanchi, guardano ora al passo della tartaruga, che lenta ma inesorabile si dirige verso il parlamento.
Lenta ma determinata. Più determinata e meno lenta se a darle una mano sono coloro che oltre a simpatizzarvi sentono di poter dare un contributo in sede o col passaparola, appoggiando una candidatura o abbonandosi alla rivista mensile nata in seno al movimento, "Primato Nazionale".
È questo, in definitiva, quanto sento di dirti per salutarci: credere in chi crede, appoggiare chi, contro ogni fatalismo, lotta per le proprie idee perché valgono più di ogni calcolo.
Orsù dunque, alla prossima!
Grazie Vittorio! Ma... (di Angelo Abis)
Caro Vittorio,
grazie per le tue gentili parole per la nostra rivista e per la città di Cagliari che ti ha ospitato per 6 anni.
Ma veniamo alla politica. Innanzitutto Excalibur non è sopravvissuto a niente, semplicemente perché non ha mai fatto politica di partito, tant'è che è organo di una associazione culturale e se si occupa di politica non lo fa certamente in un'ottica di politica "militante".
Quanto a CasaPound, di cui tu ci illustri lo spirito di abnegazione degli aderenti e i grandi progressi quantitativi valutati sul numero di sedi aperte, beh, la cosa non è proprio una novità anche nell'attuale panorama politico italiano. Io al tuo posto avrei parlato della vera novità di CasaPound nell'ambito delle idee: condanna delle leggi razziali del fascismo e del concordato, rifiuto della xenofobia e dell'omofobia, accettazione della democrazia, riconoscimento delle coppie di fatto, comprese anche quelle omosessuali e tante altre cose.
Ma tu non lo hai fatto. Hai preferito parlare degli attuali partiti nazionali con una analisi a dir poco superficiale: tutti brutti, sporchi e cattivi, contro cui ci sono solo i duri e i puri di CasaPound.
Anche questo discorso è retrò: risale almeno al 1946 è non ha mai dato risultati a chi lo ha portato avanti. In politica è esiziale il motto "molti nemici, molto onore", ne sa qualcosa Renzi che il 4 dicembre del 2016 riuscì a far coalizzare contro di lui tutti: da CasaPound all'Anpi, uscendone con le ossa rotte.
Un consiglio: per le prossime politiche fate di tutto per entrare in una coalizione. Ne trarreste due vantaggi: uno è quello di poter convincere anche gli altri della bontà delle vostre idee, l'altro è che è l'unica possibilità che avete per non scomparire, elettoralmente si intende, dal momento che per tutti i sondaggi non esistete e non perché i sondaggisti siano cattivi, ma perché non prendono in considerazione le forze politiche al di sotto dell'1%.
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