L'Europa continua a respingere l'unica democrazia del Medio Oriente
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Israele sarà stabilito e rimarrà in esistenza finché l'islam non lo ponga nel nulla, così come ha posto nel nulla altri che furono prima di lui».
Così recita l'introduzione allo statuto di Hamas. A Gaza i ragazzini sono addestrati a diventare martiri, così come le donne. Si intitolano scuole e piazze a coloro che si sono fatti saltare in mezzo ai civili israeliani, nei bar, nelle pizzerie, nelle fermate degli autobus. Si festeggiano come vittorie le uccisioni di donne e bambini purché Ebrei. Migliaia di razzi sono stati sparati su Israele, e non su bersagli militari, ma su scuole e piazze. Nei luoghi di preghiera e nelle fermate in cui è consuetudine fare autostop per ritornare a casa si uccide con gioia. Ma anche Palestinesi sospettati di connivenza con Israele sono giustiziati.
Ma questa non è un'organizzazione terroristica.
A questa organizzazione nessuno mai ha chiesto di fare un passo in direzione della pace. Mai.
E allora la nostra pavida Europa, imbelle, flaccida, incapace di un qualsiasi atto di coraggio, frammentata nei suoi cetrioli e nei suoi divieti da mentecatti, capace solo di regolamentare il diametro dei water, in una quasi unanimità che desta orrore, ha sostenuto il riconoscimento in linea di principio dello stato di Palestina, sulla base dei confini del 1967, appoggiando la risoluzione a due Stati con capitale Gerusalemme.
Confini? Presuppongono la contiguità di due Stati: se uno è la Palestina l'altro stato chi è? Israele?
Chiedetelo ad Hamas e sentite la risposta.