Nonostante le delusioni, resta sempre intatto il sogno di un'Europa diversa
Consiglio di andare a votare. Poi ognuno lo faccia per i suoi motivi.
Vuoi dare un segnale di conferma al governo Renzi? Ritieni una bufala gli 80 euro che il presidente del consiglio ti sta mettendo in busta paga? Vuoi dare il benservito a questa scialba Europa dei mercanti di fumo? Vuoi confermare questa costruzione europea così pensata e delineata dall'"alto"?
Vedete bene che i motivi per votare ci sono! Ho come l'impressione che questa volta il voto del cittadino possa valere doppio, non lasciatevi sfuggire l'occasione di essere determinanti. Io vado a votare perché da giovincello, anzi da giovane militante del Movimento Sociale Italiano, credevo nell'Europa dei Popoli dotata di classi dirigenti che si affrancassero dall'influenza sia del blocco sovietico che di quello Usa e ci credo, ancor di più oggi, stante il cambiamento radicale di scenario rispetto a trent'anni fa. Infatti, ieri ci soffocavano le due superpotenze, oggi ci facciamo strozzare dai burocrati illuminati appartenenti apparentemente alla nostra stessa Terra.
L'Europa dei Popoli nascerà solo dopo la marginalizzazione di costoro. Il nostro compito è favorire, anche con il voto, la sterzata verso una pausa di riflessione su questo scellerato percorso europeo, voluto dai pochi.
La moneta non deve essere tabù. Se l'euro si presta a troppe speculazioni, torniamo alla lira. Se la lira ci serve per dare un segnale forte di modernizzazione, facciamola stampare alla Banca d'Italia, non però quella attuale controllata dalle banche private, ma quella degli Italiani, pubblica al cento per cento.
Se l'Europa deve essere una, si mantengano solide le singole identità nazionali e comunitarie, rafforzando contestualmente le antiche radici del continente con una saggia operazione di divulgazione culturale che parta dalle scuole.
Se L'Europa deve essere una si doti immediatamente di una forza armata europea e di una precisa strategia di difesa dei propri prodotti rispetto al resto del mondo.
Se l'Europa deve essere una non sia miope rispetto al drammatico problema dell'invasione di massa dei disperati, abbia quindi il coraggio di mettere uno stop alla finta accoglienza e di integrare meglio coloro che da anni vivono nei nostri territori con onestà e dignità.
Tutto questo per dire che fino a oggi le priorità nella costruzione europea non hanno minimamente tenuto in considerazione le emergenze interne dei popoli e internazionali e che se si proseguirà in questo modo, semplicemente l'Europa scomparirà come entità geopolitica.
Io sogno una Europa paladina della Civiltà, Libera, Armata, sapiente costruttrice di pace nella consapevolezza di un grande passato e avvenire.
Ed è per questo che, riconoscendomi nella destra politica, dò il mio voto entusiastico al movimento che questa prospettiva riesce a incarnare al meglio.