Cronache cagliaritane: i "frarìa"
Pare che in città si stia organizzando una banda di sinistroidi decisi a "intimorire" chi non la pensa come loro...
di Gino Melis
Da circa due anni, agisce a Cagliari e dintorni un branco di delinquenti denominato "frarìa", che unisce il sardismo indipendentista più ottuso ed eversivo alle istanze anti-global e al comunismo radicale; l'antifascismo militante e l'anarchia tornano a essere il collante che accomuna il mentecatto cannabis-dipendente, il figlio di papà che gioca a fare il "rivoluzionario", il punk-bestia alcolizzato, l'intellettuale sfigato e altri derelitti della società globale.
Le azioni meschine di questa banda (loro stessi dicono che, in un mondo di guardie e ladri, stanno con i ladri) sono varie: scritte minacciose sui muri della città, negozi del centro con le serrature bloccate dal silicone e con le vetrine imbrattate, lo sfregio alla mostra degli alpini nella notte del 25 aprile e poi volantini deliranti contro i turisti (accusati anche di rubare l'acqua ai Sardi), contro l'occupazione N.A.T.O. (speculando sui casi di leucemia di militari sardi nei Balcani), contro Pili, Berlusconi e Bossi, contro la magistratura e la polizia, contro Forza Nuova e i "fasci".
Si viene a sapere intanto che a Luras è stata sventata dalle forze dell'ordine una rapina, ai danni di un gioielliere, destinata a finanziare attività legate all'eversione sarda. Successivamente la polizia ferma alcune persone intente ad affiggere un volantino firmato "frarìa" che descrive la rapina di Luras come un "atto di goliardia": le indagini e i fermi rivelano che, accanto ad anonimi studenti universitari, si affiancano individui ben noti (come De Roma) per i loro contatti con il terrorismo e le Brigate Rosse negli anni settanta, come ha sottolineato l'On. Pisanu in riferimento alle minacce subite da Pili.
Cagliari e provincia vengono tappezzate con un manifesto a colori (non un volantino fotocopiato) in cui frarìa trasforma la rapina di Luras in un «esproprio proletario», mostra solidarietà ai «compagni ingiustamente detenuti» e denuncia (con nomi e cognomi) i soprusi delle forze dell'ordine intervenute.
Per un certo periodo frarìa scompare, ma è solo una piacevole illusione: la trasferta a Genova per il G8 comporta un salto di qualità: fraria punta a manovrare il dissenso no-global per arruolare nuovi elementi.
Dopo aver aggredito in trenta, con spranghe, caschi e bottiglie, quattro skinheads locali, la lezione imparata a Genova imponeva subito l'apertura di un centro sociale... Il tentativo di "okkupare" un edificio abbandonato nei pressi di Quartu, vergognosamente elogiato in un articolo de "L'Unione Sarda", è durato solo pochi giorni per l'intervento delle forze dell'ordine.
Poco prima di Natale, la solita teppaglia ha assaltato con cinghie e bottiglie un banchetto di F.N. nella centralissima Via Dante; solo la prontezza dei militanti di F.N. (cinque contro trenta) ha evitato gravi conseguenze (vedi anche sotto, n.d.r.).
Questo attacco è stato la vendetta per la falsa "aggressione fascista" (smentita dalle stesse forze dell'ordine, ma foraggiata da certa stampa) subita dagli studenti di sinistra durante la manifestazione contro la Moratti a Cagliari. Tale episodio è stato il pretesto per incanalare il dissenso delle scuole nelle maglie anarco-comuniste di fraria: scritte e volantini minacciosi invitano a usare ogni strumento contro i "fasci".
Intanto altri volantini comunicano che nella sala "Cosseddu" dell'E.R.S.U. si è svolta a gennaio un'assemblea contro le forze dell'ordine e la magistratura, colpevoli di far valere la legge anche nei confronti di questi "signori".
Quale sarà la prossima impresa o il prossimo obiettivo di questa organizzazione a delinquere? Questi episodi, un tempo sporadici, sono ora ordinari, e trovano inquietanti collaborazioni in ambienti "istituzionali" come università, associazioni studentesche e stampa di sinistra.
La necessità di opporsi e di denunciare questa escalation di violenza verbale e fisica dovrebbe essere sentita sia da coloro che fanno politica oggi tra la gente, sia da chi ha già vissuto simili tensioni in passato. Ma dei tanti veterani, descritti in una famosa canzone dei "Londinium SPQR", «faccio volentieri a meno».
Comunicato stampa del 21.12.2001 (mai pubblicato!).
Forza Nuova Cagliari rende nota l'incresciosa vicenda verificatasi venerdì 21 dicembre nel pieno centro cittadino.
Venerdì pomeriggio cinque militanti forzanovisti erano impegnati in un banchetto informativo nella Via Dante (fronte "Coin"), quando, intorno alle 20,30, trenta anarco-comunisti legati alle frange estreme del sardismo indipendentista hanno aggredito i presenti con spranghe e bottiglie. Solo il tempismo dei militanti di F.N. ha evitato gravi conseguenze, raggiunti solo in un secondo momento dagli agenti delle forze dell'ordine.
Forza Nuova Cagliari denuncia:
- l'incapacità delle autorità competenti cittadine di garantire l'ordine, la sicurezza, l'incolumità dei suoi militanti e dei semplici passanti che, nel cuore commerciale dei Cagliari, durante il periodo prenatalizio, hanno corso il rischio di essere vittime degli incidenti provocati da questa teppaglia;
- il vergognoso atteggiamento di certa stampa e tv locali e nazionali, che hanno faziosamente attribuito a Forza Nuova la responsabilità degli scontri durante la manifestazione di mercoledì 17, smentita poi dalle stesse forze dell'ordine, fomentando così indirettamente questo vigliacco agguato.