D'Alema e le foibe
Il 25 aprile, l'ipocrisia di D'Alema e la rabbia dei profughi istriani
della Redazione
Il prossimo 25 aprile D'Alema vuole andare a rendere omaggio anche alle vittime delle foibe, ma gli esuli istriani, fiumani e dalmati non ci stanno e, su "Il Giornale" del 10 aprile del 2000, i loro rappresentanti dichiarano che «il 25 aprile per Trieste è una data disgraziata, perché in città non sono entrati i liberatori, ma le bandiere rosse di Tito, che volevano imporre una dittatura comunista...». E inoltre denunciano il disinteresse del governo: «Abbiamo chiesto che i profughi possano subentrare nella proprietà degli immobili costruiti per loro negli anni cinquanta, anziché darli agli extracomunitari. Incontriamo difficoltà in Sardegna e Friuli Venezia Giulia, ma in Toscana la situazione è drammatica, con 22 sfratti in corso. Fra questi un'esule istriana di oltre ottant'anni, che dopo un ricovero in casa di cura si è trovata i vigili urbani, i quali hanno ammucchiato le sue poche cose mettendola in strada».