Sopra: il fianco destro della Nave da Battaglia "Roma". In
primo piano le volate dei cannoni da 381 mm della torre n.
1 di prora, che sembrano annusare aria di combattimento;
poco oltre, l'imponente massa della torre di g.c. n. 2
brandeggiata a dritta, al cui confronto la sottostante torre
trinata da 152 mm sembra poca cosa; a centro nave fanno
bella mostra le nervose bocche da fuoco c.a. da 90 mm
imbacuccate da cappe antifumo.
Sotto: disegno tecnico della bomba planante radioguidata
P.C. 1400 X, cui si deve l'affondamento della "Roma". Nel
Golfo di Salerno anche gli Alleati sperimentarono
l'efficacia di questo ordigno tedesco che trasportava 320 kg
di alto esplosivo: la Royal Navy subì la perdita
dell'Incrociatore "Spartian" e del C.T. "Janus", oltre al grave
danneggiamento della Corazzata "Warspite", e riportarono
danni di varia entità anche gli Incrociatori statunitensi
"Philadelphia" e "Savannah"
Con la fine delle operazioni, il Comando di Bortigali inoltrò via radio a Brindisi il seguente messaggio: «
Da Cofarsardegna at Marina Cagliari per inoltro Marina Brindisi per ulteriore inoltro Superesercito - Nº 12371/F -1- 12 /OP alt Nostre truppe habent respinto aut catturato ultimi elementi tedeschi rimasti zona Palau Santa Teresa Gallura alt Ingente bottino alt Tutta Sardegna et isole adiacenti compresa Maddalena est pertanto libera da truppe nemiche alt Divisioni Bari virgola Calabria et Raggruppamento Motocorazzato sostano per ora Gallura per necessario riordinamento alt Giunto oggi Generale Roosevelt inviato speciale Comando in Capo Forze Alleate alt Firmato Basso».
Questa breve e alquanto anomala campagna militare costò ai Tedeschi 50 morti, 100 feriti e 395 prigionieri; la distruzione di 30 aerei, 6 batterie contraerei, diverse motozattere e la perdita di 300 autocarri, un mezzo corazzato e 24.000 casse di materiali. Per la parte italiana le perdite si possono stimare in 40 caduti e 80 feriti. Lo sgombero della Sardegna fu un pieno successo per Lungershausen, che lo portò a compimento in un tempo decisamente breve servendosi di un gran numero di imbarcazioni di vario genere, giunte persino dal Continente.
Cosi andarono le cose in Sardegna, ma la vicenda dell'evacuazione avrebbe avuto un risultato diverso se la Squadra navale di Bergamini, anziché invertire la rotta, fosse approdata alla Maddalena, come aveva richiesto il Gen. Basso col messaggio trasmesso alla corazzata Italia alle 13,50: «
MARINA CAGLIARI alt Risulta che elementi germanici hanno effettuato colpi di mano su Comando Marina La Maddalena et Centro R.T. alt Qualora at arrivo Forze Navali sia constatato permanere tale situazione urge provvedere at eliminare reparti attaccanti alt Firmato Basso».
Se ciò fosse avvenuto, le compagnie da sbarco avrebbero rapidamente posto fine all'occupazione tedesca, mentre per i Dornier 217, l'attacco alle navi italiane sarebbe risultato più difficoltoso, dovendo operare in un bacino ristretto e fra l'altro esponendosi a un fuoco contraereo più concentrato; infine, per spazzar via le motozattere dallo Stretto un paio di incrociatori sarebbero stati sufficienti. Di certo, bloccare i Tedeschi in Gallura avrebbe scatenato uno stato di guerra di ampie proporzioni che poteva portare all'occupazione dell'intera Isola, con l'ulteriore conseguenza di provocare uno sbarco o una ripresa delle incursioni aeree da parte degli Alleati.
Per quanto siano i fatti a scrivere la Storia, nulla vieta di ipotizzare che il sacrificio della Roma abbia evitato alla Sardegna nuovi lutti e altre rovine.
Per saperne di più
- A. Abis, "Capitani coraggiosi. Il parà Leonardo Faedda", Speciale Excalibur, allegato al n. 59, aprile 2010
- N. Arena, "Nembo", luglio 2013
- A. Basso, "L'armistizio del settembre 1943 in Sardegna", Napoli 1947
- F. Mattesini, "L'armistizio dell'8 settembre 1943. Parte 2ª: Il dramma delle forze navali da Battaglia", in Boll. Uff. Storico Marina Militare, Anno VII, settembre 1993
- A. Monteverde, E. Belli, "Guerra. La Sardegna nel secondo conflitto mondiale", Cagliari 2004
- E. Aga Rossi, "Una nazione allo sbando. 8 settembre 1943", ediz. 2011
- F. Spanu Satta, "Il dio seduto. Storia e cronaca della Sardegna 1942-1946", Sassari 1978